Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

28 marzo 2014

LE FERIE NON SONO CASSA INTEGRAZIONE


Innanzitutto cominciamo col dire che le ferie (o vacanze) sono le giornate di astensione dal lavoro, pagate per diritto al 100% del salario giornaliero lavorativo, al fine di consentire al lavoratore di recuperare le energie e realizzare esigenze ricreative personali e familiari. La Costituzione italiana sancisce che ogni lavoratore ha diritto personale e inalienabile ad un periodo di ferie al quale non può rinunciare e di cui deve fruire. Per la legge, il lavoratore ha diritto a un periodo di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane, che non possono essere liquidate in economico. Tenendo ben presente tutto ciò, percepiamo, sempre più spesso in questo periodo o comunque in momenti della giornata in cui vi è scarsa affluenza di clientela (ma già da un pò di tempo), una forte "pressione" da parte di direttori, capo cassiere, capi reparto e ispettori nei confronti dei lavoratori e lavoratrici affinché prendano ferie o UP., a volte anche contro la volontà degli stessi. Il tutto non perché come dicevamo per "consentirci di recuperare le energie o per realizzare esigenze ricreative personali o impegni medico/familiari", ma verosimilmente per abbassare i costi e recuperare produttività. E' bene sapere quindi che non possiamo essere obbligati a prendere ferie per queste motivazione, perché LE FERIE NON SONO CASSA INTEGRAZIONE, ed e quindi importante sapere e capire come vengono regolate le ferie nel nostro contratto nazionale vigente.(CCNL)                                                                                               

Clicca qui per avere info sul calcolo delle ferie del part-time.

Licenziamenti per inidoneità mansione,
stabilita dal medico competente. 
Nelle ultime comunicazioni abbiamo posto l’attenzione sul fatto che il datore di lavoro non ha obbligo di garantire il posto di lavoro a chi è inidoneo alla mansione affidatagli.
Questo non significa che lo stesso datore di lavoro, prima di procedere alla eventuale risoluzione del rapporto di lavoro, non debba esperire ogni tentativo atto ad applicare utilmente il lavoratore nelle attività dell’impresa, secondo quanto disposto dall’art 42 del Dlgvo 81/08.
Art. 42.dlgvo 81/08
(Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica)
Il datore di lavoro, anche in considerazione di quanto disposto dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, in relazione ai giudizi di cui all’articolo 41, comma 6, attua le misure indicate dal medico competente e qualora le stesse prevedano un’inidoneità alla mansione specifica adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza.

Quindi tutte le volte che i lavoratori ci segnalano problemi legati ad inidoneità importanti è proprio sull’ “ove possibile” che va indirizzata la nostra attenzione.

La sentenza della cassazione 3/2014 era riferita ad un caso ove il datore di lavoro aveva dimostrato l’inesistenza di una qualsiasi mansione lavorativa all’ interno della propria azienda.
Per questo non ci stancheremo di invitare i lavoratori e i RLS a valutare sempre attentamente i propri passi.
Quanto sopra non significa che in caso di provvedimenti di licenziamento strumentali da parte dei datori di lavoro non ci siano strumenti efficaci.

Quando, ormai 3 anni fa, la ns. azienda procedette al licenziamento per inidoneità di 6 lavoratori nell’arco di un mese in Lombardia , affrontammo la questione partendo dal fatto che l’azienda non aveva tentato di ricollocare i “lavoratori licenziati” in altra mansione. Tutti i casi finirono in tribunale e si conclusero o con il reintegro dei lavoratori oppure con una conciliazione.
Nello scorso agosto una vicenda analoga riguardò una lavoratrice di Iper.
In quel caso riuscimmo a risolvere positivamente la questione prima di arrivare alla vertenza.
Così è avvenuto in tutti quei casi in cui i lavoratori con problemi si sono rivolti alla Filcams prima affrontare da soli il rapporto con azienda e i medici competenti aziendali.

LICENZIATO PER INIDONEITA’, REINTEGRATO DOPO UN ANNO. NUOVAMENTE LICENZIATO DOPO 30 MESI DI NUOVO REINTEGRATO. Pochi giorni fà il tribunale di Verona ha reintegrato un lavoratore che a causa di una grave allergia dovuta all’uso di dpi (dispositivi protezione individuale) da utilizzare in uno dei reparti del super era stato licenziato nel agosto 2010.
Reintegrato a seguito di sentenza nel giugno 2011 l’azienda procede quindi a destinarlo nell’ottobre del 2011 alla propria sede Pioltello, piuttosto che cambiarlo di mansione di reparto nella filiale di Verona.
Il lavoratore per andare al lavoro avrebbe dovuto sobbarcarsi più di 320 km (160 andata 160 ritorno).

24 marzo 2014

Come poter salvare una vita...

Buongiorno a tutti ragazzi, mi chiamo Federica Milanesi e per chi non mi conoscesse lavoro nel reparto di gastronomia a Lainate; oltre a questo sono una volontaria del 118 di Milano, impegnando molto del mio tempo sull'ambulanza.

Per questo motivo avrei il piacere di presentarvi un'importante iniziativa con l'auspicio di poter contare sul vostro sostegno.

Per chi non lo sapesse, infatti, nel nostro paese tra le 60.000 e 70.000 persone, ogni anno, vengono colpite da un improvviso arresto cardiaco;
Molte di queste persone sono colpite all'interno dell'abitazione o del luogo di lavoro, in alcuni casi sono giovani vittime di arresto cardiaco sui campi da calcio, nelle palestre delle scuole o nei circoli sportivi.

La percentuale di sopravvivenza è intorno al 2% ed è strettamente legata alla tempestività dell'intervento di soccorso.

Non tutti sanno, però, che l'utilizzo, entro pochissimi minuti, di un defibrillatore semiautomatico esterno (utilizzabile anche da personale non sanitario opportunamente formato) può salvare la vita alle persone colpite da arresto cardiaco, come sottolineano anche le linee guida della regione Lombardia su questo argomento.

Per questo motivo si potrebbe fare richiesta all'Azienda di poter provvedere all'acquisto di questi apparecchi, in modo tale che noi lavoratori possiamo sentirci più sicuri nei negozi dove svolgiamo le nostre attività lavorative e nello stesso tempo i clienti siano e si sentano più tutelati, avvalendoci anche dell'attenzione che l'Azienda pone nei confronti degli stessi.

Detto ciò spero davvero in un riscontro ed un impegno positivo da parte di tutti voi.
Un saluto e chiudo dicendo solo:

"PER SALVARE UNA VITA NON SERVE ESSERE SUPER EROI, MA SOLO UN PO' DI  IMPEGNO"                                                                                                                                                                                                                                                                
  Federica Milanesi                                                                                                                                                  
 Per chi volesse approfondire queste sono le linee guida regione Lombardia Clicca qui.

23 marzo 2014

Renzi: ci prende per i fondelli! Mette 80€ in bustapaga, e se li riprende  eliminando le detrazioni per il coniuge a carico!

Il governo di Matteo Renzi ha tutta l’intenzione di cancellare la detrazioni per il coniuge a carico. Le donne devono essere incentivate a lavorare, non tanto a restare a casa a badare a figli o anziani genitori. E il mondo cattolico insorge: altro che aiuto alle famiglie, così le si penalizza.
L’intento dell’esecutivo è scritto nero su bianco sulla scheda di sintesi della legge delega per la riforma del mercato del lavoro, il cosiddetto Jobs act. Un po’ nascosto, certo. Per la precisione, si trova nell’ultima pagina della scheda, dove si fa riferimento al capitolo dedicato alla «Delega in materia di conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali». Al punto c) si legge infatti: «Abolire la detrazione per il coniuge a carico e introdurre il tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito familiare».
Avvenire, quotidiano di riferimento della Cei, denuncia questa intenzione come un atto che cancella «l’unico sostegno economico per le donne che scelgono di rimanere a casa per curare i figli e gli anziani genitori». Una scelta penalizzante, dunque, anche se economicamente modesta – si tratta di 800 euro l’anno per i redditi medio-bassi, riconosciuti al marito o alla moglie che lavora, mentre l’altro coniuge rimane a casa – ma soprattutto, sottolinea Avvenire, il segno di una «visione puramente ideologica, figlia di una concezione sbagliata della parità, che di fatto nega alle donne una reale libertà di scelta se lavorare fuori casa o dentro, se produrre beni oppure occuparsi a tempo pieno dei figli.

fonte: http://bastacasta.altervista.org/p11541/#

Ora vorrei sapere che cosa ne pensate, visto che in tanti mi chiedono ma sarà vero che troveremo in busta 80 euro. a voi le valutazione del caso....

21 marzo 2014



Il negozio di Castellanza si è unito all' attivo Cambialiberamente. Benvenuto!! 



Con grande piacere vi annunciamo,  che anche i delegati sindacali (RSU) del negozio di Castellanza hanno deciso liberamente di aderire a questa nostra iniziativa, dopo aver ascoltato e partecipato attivamente all'incontro di oggi presso la camera del lavoro di Saronno. Stiamo crescendo sia operativamente che di numero e come sappiamo tutti : l'unione fà la forza e aumenta l'incisività delle idee.

Vi esortiamo quindi ad incalzarci, a chiederci, a suggerirci argomenti e idee da sviluppare tutti insieme. 


Tra i vari argomenti dibattuti, si è discusso di come in alcuni negozi viene "intimato" a lavoratori di utilizzare  ferie o permessi per ridurre i costi del negozio, agevolando di fatto l'equazione:
FERIE/UP = CASSA INTEGRAZIONE, argomento che andremo a sviluppare in uno dei prossimi editoriali.

Donazione Sangue: anche questo nobile gesto,  a volte, a causa di qualche capo reparto diciamo in pò "superficiale" viene utilizzato e valorizzato come merce di scambio, del tipo:" vieni a lavorare di Domenica possibilmente al pomeriggio che ti concedo l'Avis il giorno che vuoi o ti dò il riposo quando lo desideri altrimenti decido io",in modo del tutto arbitrario alla faccia della tanto auspicata "volontarietà" al lavoro domenicale,  certo se è possibile concordare preventivamente e meglio per tutti e ci sono molti responsabili in gamba che capiscono e collaborano, ma quando si ha di fronte qualche "temerario", ebbene, gli si spiega che:" io il giorno tale vado a donare sangue , te lo certifico con l'apposito modulo del centro trasfusionale, e a tè l'onere della controprova." Senza se e senza ma.

Si è discusso anche di inserire una sezione dedicata interamente a Voi nella quale a cadenza settimanale o mensile possiate inserire e sviluppare argomenti di carattere generale, sempre volte a migliorare la nostra condizione lavorativa e  che riguardino anche tematiche come salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, chi si volesse proporre, lo comunichi personalmente a delegati di negozio o tramite mail: cambia.liberamente@gmail.com.

FERIE....ESTIVE, ricordiamo a tutti che è tempo di pianificare le ferie estive, e di comunicarle per tempo ai propri responsabili, affinchè possano essere confermate in tempi brevi.
Ci sono giunte voci che le modalità di richiesta da parte dell'azienda o meglio dei vari reparti varia da negozio a negozio quindi in presenza di modalità di richiesta "strane" tipo da maggio a ottobre invece del corretto giugno/settembre, segnalateci le eventuali anomalie on con quali "premesse" ve le chiedono,  utilizzando, il commento a questo Post o la mail: cambia.liberamente@gmail.com



20 marzo 2014

Coordinamento "cambialiberamente" 21 marzo

Ciao a tutti gli utenti del blog, venerdì 21 marzo il gruppo dei delegati di cambialiberamente si riunirà per la terza volta, all'ordine del giorno per il coordinamento abbiamo scelto i seguenti temi:                                                                                                                                                           1)presentazione del nostro progetto ai colleghi di Castellanza.                         2)condivisione sull'obbiettivo del blog.                                                           3)distribuzione lavori sul blog per renderlo più dinamico.                                 4)proposta per una nuova rubrica sul blog, che vedrà la collaborazione di un    nostro collega (non del sindacato), che commenterà vari argomenti, dall'esterno.

5)proposta di inserire nel blog forum di discussione.                                         6)proposta di allargare la dimensione del blog su altri social network             7)decidere prossimi obbiettivi, a breve termine , da raggiungere grazie al blog (es. organizzare maxi assemblea di tutti i negozi  aderenti).                     8)individuare un primo obbiettivo concreto da portare nei nostri negozi prossimamente, grazie al nostro gruppo di lavoro.                                           9)proposte e idee per nuovi post sul blog                                                     10)varie ed eventuali                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Il nostro blog ha già visto in meno di un mese circa 1700 contatti, dobbiamo puntare molto su questo progetto.  Per non permettere che il nostro progetto muoia và alimentato, e se tutti diamo un piccolo contributo potremmo ottenere dei buoni risultati. Vi chiediamo, se vorrete di segnalarci argomenti che vorreste vedere inseriti nel blog o che vi possano sembrare più utili in questo momento, lasciateci dei suggerimenti, fatelo lasciando nei commenti , alla fine di questo post, le vostre idee, grazie a tutti.                                                                                                                                                                                                                                                        Davide Dimatteo

12 marzo 2014

I tre punti principali delle richieste di federdistribuzione

Durante l'assemblea che si è tenuta nel negozio di Lainate lunedì 10 marzo abbiamo parlato principalmente dei tre punti cardine per federdistribuzione per quanto riguarda il nuovo contratto nazionale, ovvero 1) le 40 ore, 2) l'eliminazione degli automatismi, 3)orari con giorno di riposo che non coincida per forza con la domenica.                                                                                                                                            Proviamo in sintesi a riassumere quanto è stato detto.                                                                                Le 40 ore: Tra i più penalizzati da questa proposta saremmo proprio noi di Esselunga,andiamo a spiegare il perchè. Il precedente contratto nazionale diceva questo: le ore settimanali sono 40, ma è possibile arrivare ad una riduzione oraria cedendo ore di permesso. Il tutto può essere concordato nel contratto di 2° livello(integravo Esselunga). Avendo ancora un contratto integrativo(ormai praticamente gli ultimi) che ci permette la riduzione oraria per merito della cessione di 72 ore di permessi più le 24 che mette l'azienda, il problema è quello di trovarci un contratto nazionale che dice "le ore settimanali saranno 40" punto. Di fatto ci impedisce di utilizzare la contrattazione di 2° livelle per ottenere una riduzione oraria, quindi andremo a perdere le nostre 72 ore di permesso e inoltre non avendo più le 37 ore e mezza, perderemo di conseguenza le ore aggiuntive (che avevano una maggiorazione del 15%). Quindi  lavorare 40 ore perdendo di fatto retribuzione, vi sembra poco?      Eliminazione automatismi: per automatismi si intendono tutti quegli aumenti che scattano in maniera automatica, tipo scatti di anzianità, specializzazioni ma non solo per assurdo anche il premio aziendale (non il salario variabile di aprile) potrebbe essere considerato come un aumento di retribuzione automatico, anche se è nel secondo livello di contrattazione. Come funziona ora: si prende il 20% del premio az. dal 38° mese e al 100% dal 48° mese, in automatico(più avanti vi diremo da dove deriva il premio aziendale). E i vecchi scatti di anzianità? Lo scenario potrebbe essere questo, (come già accaduto in passato per le vecchie differenziazioni di alcuni livelli), il valore in euro dei vecchi scatti potrebbe essere messo e congelato in una casella della busta paga sotto la voce A.P.A.(altri permessi assorbibili), il cui valore non cambierà più, e che, in quanto assorbibili, in un futuro aumento, in un prossimo rinnovo contrattuale potrebbero essere "assorbiti", cioè inglobati nell'aumento, es.mettiamo che la voce A.P.A. sia 20 euro, ti devo dare 100 euro di aumento, te ne do 80 + 20 di a.p.a. che vengono assorbiti( che si prendono e non tornano) totale 100. Orari: la proposta è quella di prevedere orari di lavoro che vadano da lunedì a domenica, con il giorno di riposo ovviamente ma che non preveda di norma il riposo in coincidenza con la domenica. Entrare in questo meccanismo vorrebbe dire che tutti i giorni della settimana lavorati fanno parte del lavoro ordinario, e sancire questa cosa su un contratto nazionale vuol dire eliminare l'argomento dal contratto di secondo livello, che invece dovrebbe essere centrale proprio li, e soprattutto potrebbe essere gestito negozio per negozio per capire quante persone servono per il lavoro domenicale in quel dato punto vendita, dare la precedenza alla volontarietà, prevedendo una rotazione per le per persone che hanno nel loro contratto del lavoro domenicale, questo sarebbe sicuramente un atteggiamento più razionalmente gestibile, forse anche per le aziende. A risentirci per le prossime news.                                                                                                                                                                                                                    Cambia liberamente

6 marzo 2014

considerazioni sulle 40 ore settimanali

Federdistribuzione come potete capire insiste sulla questione delle 40 ore, quello che bisogna capire è che la riduzione oraria che abbiamo fin qui conosciuto e data anche dalla cessione da parte nostra di permessi ed ex festività soppresse( 72 ore) Quello che hanno intenzione di fare è di sopprimere completamente queste 72 ore cancellarle e per effetto di questo , non avendo più le 72 ore tornare quindi ad una attività lavorativa di 40 ore settimanali a parità di costo. Non vi sembra questa una riduzione di salario? Mi sembra di capire che le 40 ore non servano in realtà a dare un maggior servizio, ma a toglierci ancora una volta qualcosa dalle nostre tasche. La cosa interessante è vedere come fin dall'inizio della trattativa Federdistribuzione tenda a precisare che le scelte politiche nazionali ed europee sembrano non andare nella direzione delle imprese, che no tendano a ridurre il costo del lavoro, fin qui potrei anche essere d'accordo, quello che proprio non mi trova d'accordo è che per effetto di questo a pagarne le conseguenze sono spesso i lavoratori, e quindi l'effetto della crisi e delle scelte delle aziende devono essere pagate dai noi.                                                                                                                                                                  Davide Dimatteo