Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

29 ottobre 2014



                                                         Le festività

Il numero di giorni considerati festivi dal legislatore e la cadenza per essi prevista ha subito numerose modifiche nel tempo.
Ad oggi, sono previste undici festività che possono distinguersi in civili e religiose in virtù dell’evento che viene celebrato. Ad esse si possono aggiungere festività locali, generalmente stabilite dalla contrattazione collettiva.

In particolare, i giorni festivi sono i seguenti:

Festività nazionali civili
25 Aprile: Anniversario della liberazione
1 maggio: Festa del Lavoro
2 giugno: Fondazione della Repubblica

Festività nazionali religiose:
il primo giorno dell’anno
6 gennaio: Epifania
il lunedì seguente al giorno di Pasqua (variabile)
15 agosto: Assunzione della Beata Vergine
1 Novembre: Ognissanti
8 dicembre: Immacolata Concezione
25 dicembre: Natale
26 dicembre: S. Stefano

Festività locali
ricorrenza del Santo Patrono del comune in cui è situata l’unità produttiva


Nelle giornate festive, al lavoratore, sono sostanzialmente accordati due diritti: il diritto di astensione dal lavoro festivo e quello di percepire la retribuzione.
Tale seconda tutela riceve poi differente trattamento a seconda che si tratti di festività lavorate o non lavorate.

- Diritto di astensione

Il diritto al riposo nei giorni festivi non è considerato dall’ordinamento assoluto, poiché non è espressamente sancito dalla Costituzione accanto al diritto al riposo settimanale e alle ferie previsti dall’art. 36 Costituzione.

Non è però posto in dubbio il fatto che il lavoratore possa rifiutare la prestazione lavorativa richiesta dal datore di lavoro. Ciò significa che, anche in presenza del suo rifiuto a fornire attività lavorativa, il dipendente non perde il diritto di ricevere la normale retribuzione, che deve essere pertanto regolarmente corrisposta dal datore di lavoro. Né, allo stesso modo, può essergli contestata l’assenza ingiustificata, costituendo la presenza al lavoro nelle festività una libera scelta del lavoratore, cui appunto non può essere imposto di lavorare.

Tale tutela è espressamente e unanimemente riconosciuta dalla giurisprudenza (Cass. 8.08.05 n. 16634; Cass. 15.09.97 n. 9176) e dalla dottrina, le quali, pur ammettendo l’insussistenza di un espresso divieto di prestazione lavorativa festiva, ritengono che tale previsione sia implicitamente prevista nella normativa riguardante la maggiorazione della retribuzione in caso di effettivo lavoro in queste giornate.

Peraltro, il diritto appena delineato ha carattere disponibile: il lavoratore può infatti rinunciare al godimento del giorno festivo e decidere di prestare il proprio lavoro anche in queste occasioni. Dunque il datore di lavoro può richiedere la prestazione, ma l’effettiva prestazione dell’attività può avvenire esclusivamente in presenza di uno specifico accordo fra le parti.
Non si ritengono infatti applicabili in via analogica nemmeno le eccezioni previste al divieto di lavoro nel giorno della domenica.

- La retribuzione durante le festività

Il trattamento retributivo dovuto al lavoratore nei giorni festivi è differente a seconda che egli non presti la propria attività godendo quindi del riposo o che invece decida (su libero accordo) di lavorare.

- Le festività non lavorate

Qualora il lavoratore goda della festività, è necessario operare un’ulteriore distinzione:
i soggetti retribuiti in misura fissa hanno infatti diritto alla normale retribuzione globale di fatto giornaliera compreso ogni accessorio: ciò comporta che il compenso dovuto mensilmente rimane inalterato a prescindere dai giorni festivi che ricorrono nello stesso mese;
i soggetti pagati a ore hanno diritto alla normale retribuzione globale di fatto giornaliera compreso ogni accessorio e ragguagliata ad un sesto dell’orario settimanale di lavoro (o 1/5 nel caso di adozione di adozione della settimana corta)

- Le festività lavorate

I lavoratori che prestano la propria attività durante una giornata festiva hanno diritto ad una maggiorazione del compenso.
Tale maggiorazione è di regola stabilita dal contratto collettivo applicato al caso specifico e si delineano differentemente a seconda che il soggetto sia pagato in misura fissa o a ore:
nel primo caso spetta la retribuzione giornaliera maggiorata della percentuale prevista per lavoro festivo;
nel secondo caso spettano le quote orarie relative alle ore di lavoro effettuate oltre alla maggiorazione prevista per il lavoro festivo.

25 ottobre 2014

Manifestazione cgil noi ci siamo

Ciao tutti, care colleghe/i alcuni componenti del nostro guppo Blog Filcams Cambialiberamente
sono presenti oggi a Roma, foto in tempo reale per rivendicare:
LAVORO, DIGNITA', UGUAGLIANZA


20 ottobre 2014

Assemblea Straordinaria per i colleghi di Saronno

ESSELUNGA SARONNO STA' PER RIAPRIRE

Cari colleghi, fra poco il negozio di Saronno riaprira' (molto probabilmente il 29 ottobre) e ci aspetta un periodo di lavoro molto intenso (ci permettiamo di dire per fortuna), ma cercheremo da parte nostra di far si che sia il piu' possibile agevole per tutti. 

Abbiamo ottenuto un incontro con l'azienda il 17 ottobre in viale Piave, per cercar di trovare  il piu' possibile dei buoni accordi sia sulla deroga agli orari che sui nuovi impianti della videosorveglianza, oltre che ragionare sulla agibilita' sindacale,visto che il nostro mandato va a scadere pochi giorni dopo il nostro rientro a Saronno. 

Di questo vi daremo conto comunque Mercoledi' 22 OTTOBRE in quanto abbiamo organizzato una assemblea straordinaria in CGIL a Saronno in via Maestri del Lavoro 2, per le ore 21,15 circa.

Teniamo a dirvi che ci stiamo impegnando molto per questo rientro nel nuovo negozio di Saronno, e stiamo facendo un lavoro sindacale inedito in quanto anche per noi e' la prima volta che affrontiamo una apertura (o riapertura), ma complice anche un po' di esperienza in piu' acquisita nel tempo, speriamo e crediamo di poter fare un discreto lavoro.

Detto questo ci congediamo dicendo che cosi' come era prima di lasciarci come adesso che torneremo a lavorare insieme, potrete contare su di noi. 

Auguriamo a tutti buon Lavoro, a presto.

                                                   la RSU di Esselunga Saronno


15 ottobre 2014

Avviso a tutti gli interessati negozio Slunga Varedo
La Democrazia è partecipazione e l’unione dà la forza !


Care colleghe e colleghi ricordiamo a tutti che partecipare alle assemblee e votare è un diritto fondamentale per essere informati e aggiornati su come evolve il mercato del lavoro e di conseguenza una parte comunque necessaria per il  nostro futuro e quello delle nostre famiglie oltre che serve a dare più forza a chi vi rappresenta.
PER PARTECIPARE AD UN' ASSEMBLEA NON È NECESSARIO CHIEDERE IL PERMESSO A NESSUNO OLTRE CHE ALLA NOSTRA COSCIENZA, è sufficiente:


  • Avvisare il proprio capo reparto per tempo. (anche nell'arco della giornata)
  • Recarsi al "timbro" durante il normale orario di lavoro quando inizia l'assemblea, e digitare "cambio attività" selezionando la causale 25 Assemblea.
  • A fine assemblea è sufficiente passare il badge in "entrata" al timbro.


Rammentiamo inoltre che l’argomento principale sarà l’elezione del RLS ovvero rappresentante lavoratori per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. 
Una figura molto utile sia per noi lavoratori ma necessaria anche all'azienda, affinchè possa assicurare l'efficacia delle misure di prevenzione adottate.


L’assemblea si terrà venerdì 17 dalle 10:30 alle 12 e dalle 17 alle 18:30.
La votazione venerdì 24 dalle ore 9 alle ore 18 ininterrottamente.

Grazie per l'attenzione. RSU  Varedo.

1 ottobre 2014

Ancora Articolo 18

Articolo 18 ostacolo o protezione?


Ma davvero l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, quello che consente il reintegro delle persone licenziate per ingiusta causa, è l’elemento che impedisce la ripresa dell’economia e dell’occupazione in Italia?


articolo 18 davide.jpgDi questo oggi ne è convinto il presidente del Consiglio Renzi ed il suo esecutivo. Soltanto due anni fa l'ex sindaco di firenze si scagliava a spada tratta contro la riforma Fornero in un noto studio televisivo, dichiarando che l’abolizione dell’articolo 18 era un falso problema, che non avrebbe aiutato ad affrontare le criticità reali dell’economia come corruzione, burocrazia, tassazione alle stelle, stipendi nelle stalle, e che non si fosse mai presentato un solo imprenditore che gli avesse detto che il suo problema era l'articolo 18.

Oggi il Presidente del Consiglio ritratta e afferma che gli imprenditori stranieri e le aziende non guardano all’Italia per investire,  non tanto per le motivazioni di cui lui stesso si era servito appena due anni prima, ma niente popò di meno che per questo "micidiale" articolo 18? Una querelle quella sull’articolo 18 che per altro rischia di mettersi al secondo posto, perché è il lavoro a non esserci più oramai e non certo per colpa di questo articolo.



Questi repentini cambiamenti di strategie mi fanno pensare che il nostro presidente del consiglio sia stato messo lì (come altri prima di lui) per eseguire precisi ordini dettati da qualcun'altro (dall'Europa, dalla Troika, solo dalla Merkel?), altrimenti non si capisce come possa dire tutto e il contrario di tutto.

La cosa triste a mio avviso e' continuare a parlare di articolo 18 come un TOTEM, e a definire le persone che lo difendono come coloro che difendono vecchie ideologie, come se Renzi con il suo modo di fare e parlare di futuro facendoci credere di dover superare queste vecchie barriere, possa farci “digerire” qualsiasi schifezza (e sembra che ci stia riuscendo), mentre in realta' a mio avviso questa idea di futuro rischia di vederci piu' arretrati di come siamo partiti.


“Pensate per esempio che senza la Tutela dell'articolo 18 i famosi licenziati dalla nostra azienda per inidoneita' alla mansione, non sarebbero stati reintegrati (poi qualcuno di questi ha scelto l’indennizzo),ma hanno potuto combattere contro il licenziamento ingiustificato e discriminatorio.”