Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

30 novembre 2014


L’ABUSO DEL PERMESSO “104″, PER ASSISTENZA DEI CONGIUNTI, GIUSTIFICA IL LICENZIAMENTO.

imageLa natura illecita dell’abuso del diritto a fruire dei permessi per l’assistenza dei congiunti, di cui all’art. 33, L. 104/1992, e il ragionevole sospetto che il lavoratore ne abbia abusato, legittimano il ricorso al controllo occulto c.d. “difensivo” ad opera del datore di lavoro. L’uso improprio del permesso per l’assistenza dei congiunti giustifica il licenziamento per giusta causa in quanto compromette irrimediabilmente il vincolo fiduciario indispensabile per la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Un datore di lavoro si avvale di un’agenzia investigativa per “pedinare” un proprio dipendente, sospettato di utilizzare i permessi ottenuti per l’assistenza ai congiunti ai sensi dell’art 33 della L. 104/1992 al fine di recarsi in vacanza. Scoperto l’illegittimo uso del permesso, il datore licenzia il dipendente per giusta causa.

Il dipendente impugna il licenziamento contestando, in giudizio, la liceità del controllo operato dal datore e la conseguente utilizzabilità delle risultanze probatorie derivanti dall’attività investigativa. In particolare, secondo il lavoratore gli artt. 2 e 3 dello Statuto dei lavoratori legittimerebbero, in presenza di un ragionevole sospetto, solo i controlli c.d. “difensivi” ovvero finalizzati ad accertare gli illeciti perpetrati a danno del patrimonio aziendale. In nessun caso, invece, il controllo potrebbe avere ad oggetto l’attività lavorativa intesa quale adempimento dell’obbligazione di fornire la propria prestazione lavorativa cui, a dire del lavoratore, sarebbero riconducibili i controlli effettuati dal datore di lavoro nel caso in esame.

25 novembre 2014


Safety with a smile
E' stata inserita una rubrica simboleggiata dall' omino di nome Napo presente sul lato destro del blog, è sufficiente cliccarci per accedere ad un sito dove sono presenti alcuni filmati da visionare che riguardano appunto la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come usare i film
"Il modo migliore per usare Napo è pensare come Napo"


I film delle serie Napo sono realizzati in animazione computerizzata. Essi illustrano personaggi del mondo del lavoro, che affrontano problemi legati alla sicurezza. Il personaggio principale, Napo, e i suoi compagni comunicano senza utilizzare le parole. Essi sono culturalmente "neutri" e pertanto chiunque vi si può identificare, a prescindere dalla lingua, dal paese d'origine o dalla cultura.

La serie Napo non è il passepartout per risolvere tutti i problemi di sicurezza. Napo non è un esperto di sicurezza né il suo punto di vista è quello di un professionista nel settore.

I film non sono stati concepiti con l'obiettivo di fornire informazioni esaustive su un argomento né vanno considerati come film formativi o didattici. Lo scopo di Napo e dei suoi amici è di suscitare interesse per la sicurezza e salute sul lavoro con i loro personaggi accattivanti, le storie divertenti e la loro allegria. Il modo migliore per usare Napo è "pensare come Napo". Il motto di Napo per un posto di lavoro più sicuro, più sano e migliore è “la sicurezza con un sorriso”.

Le storie hanno un valore educativo. Sollevano domande e stimolano il dibattito su aspetti specifici della sicurezza sul luogo di lavoro. A volte forniscono risposte pratiche ai quesiti o semplicemente guidano alla loro risoluzione.
È in questa combinazione di educazione, neutralità culturale e allegria che la serie "Napo" trova la sua identità.

Proprio perché Napo è il protagonista di un cartone animato, gli è concesso esplorare aree che risulterebbero impossibili in un film drammatico o in un documentario. È indistruttibile ed eterno, a differenza dei lavoratori che cerchiamo di tutelare.

12 novembre 2014

COOrd.Nazionale Bologna novembre 2014

Bologna 6 novembre 2014
Coordinamento nazionale delegati Filcams 
Esselunga com’è andata…


negozi-aperti-la-domenica-li-richiedono-i-consumatori_M1.jpgL'incontro Nazionale delle RSU Filcams di Esselunga che si è tenuto a Bologna aveva come argomento principe la discussione sul  fatto che Esselunga ha deciso unilateralmente da novembre di assumere dipendenti full-time, includendo di fatto la domenica obbligatoria ai nuovi assunti, quindi con settimana lavorativa da lunedì a domenica compresa, con tutte le problematiche del caso: ore di straordinario festivo azzerate, riposo non più cadente di domenica, non che le difficoltà del caso di inserimento e compatibilità con i nostri orari modulari, cancellando di fatto la volontarietà che resterebbe comunque per i "vecchi" assunti (per ora).

Al coordinamento erano presenti i delegati (rsu) dei vari negozi Esselunga a livello nazionale, dalla Lombardia alla Toscana, Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna (il Lazio per ora assente)



Fermo restando che anche l'ipotesi di una risoluzione a livello governativo sulla liberalizzazione degli orari commerciali risulta ancora molto lontana e difficile dal divenire, e fermo restando che un sindacato dovrebbe cercare di evitare il formarsi di situazioni discriminanti tra lavoratori ed evitare appunto che si vengano a creare lavoratori di serie A e lavoratori di serie B (anche se in realtà negli ultimi anni questo errore è stato sicuramente commesso).
Prima di procedere con il dibattito c'è stato il discorso di introduzione del segretario della Filcams Nazionale, con delega per Esselunga, Christian Sesena, il quale ha fatto capire come sul lavoro domenicale ormai i tempi per decidere di raggiungere accordi siano stretti, o si continua a nascondere la testa sotto la sabbia ed aspettare che le scelte ci piombino addosso o si comincia ad affrontare il problema del lavoro domenicale in maniera seria e costruttiva, e questa probabilmente e' l'ultima occasione che ci rimane.
C'e' in oltre da tener presente che Esselunga non  ha ad oggi, intenzione di disdettare il contratto integrativo (CIA), che pure ha un costo per l’azienda, e che nonostante l'ultimo nostro contratto nazionale del commercio (terziario distribuzione e servizi) preveda un obbligatorietà al lavoro domenicale per un buon numero di domeniche (circa il 25-30% del totale), l'azienda non si e' mai rivalsa sul fatto di precettare la prestazione lavorativa obbligatoria della domenica (ad eccezion fatta per alcuni negozi dove vi è in atto una sperimentazione unilaterale aziendale), seppur con eventuali complicanze del caso.


Indubbiamente dobbiamo riflettere...



7 novembre 2014

Saronno inizio amaretto... con finale a sorpresa

AGGIORNAMENTO...

Ciao a tutte le colleghe e colleghi , come avete visto dal titolo in oggetto l'azienda era partita male nei confronti dei rappresentanti RSU di Saronno e sulle relazioni sindacali.
Ci siamo lasciati dopo l'assemblea con i colleghi di Saronno dicendo che aspettavamo risposte al riguardo di:

1) Accordo deroghe orari, visto che non si e' voluto parlare di percentuali (quanti a giornata e quanti a turno) avevamo fatto pervenire la nostra proposta di effettuare orario a giornata per un massimo di tre mesi e non quattro come aveva proposto l’azienda.

2) avevamo chiesto che la scadenza della RSU (che scadeva il 5 novembre 2014, 5 gg dopo l'apertura) venisse posticipata per tutto il periodo nel quale il negozio e' stato chiuso, o al limite una proroga alla scadenza di sei mesi, visto che sarebbe complicato fare le elezioni appena entrati, anche per non “ostacolare” la nuova apertura del negozio.

3) accordo su video sorveglianza aspettavamo ancora una risposta definitiva sulle nostre integrazioni, sempre volte alla massima trasparenza.

A pochi giorni dall'apertura avevamo ricevuto una risposta negativa, e in pratica nulla di quello che avevamo cercato di concordare spiegando per filo e per segno le motivazioni non ci era stato concesso, facendo un giro mirabolante di parole, nemmeno una richiesta era stata accolta, abbiamo spiegato come ora lo spieghiamo a voi che gli accordi si firmano quando appunto si trovano punti d’incontro comuni. In quel caso l’azienda aveva deciso punto e basta, ma che accordo mai si può fare a queste condizioni?
Per cui riflettendoci sopra avevamo deciso questo:

Già' mercoledì 29 giorno di apertura avremmo consegnato una comunicazione all'azienda in cui si spiegava che con la presente avviavamo la procedura di elezioni per la nuova RSU di Saronno, con tutto quello che ne' consegue, assemblea, ricerca comitato elettorale ecc... Inoltre avremmo chiesto il “congelamento” delle firme degli accordi su deroghe orari e video sorveglianza fino a nuove elezioni RSU, e quindi fino a nuove RSU elette nessuna firma per nessun accordo.

Da rilevare inoltre come RLS (rappresentante lavoratori salute sicurezza), visto che alcuni colleghi lavorano già' a Saronno da due settimane a negozio chiuso, si erano chieste informazioni in merito alla loro sicurezza in quanto fino ad allora era ancora cantiere, sono stato completamente ignorato, anzi mi è stato detto che non ne avevo nessun diritto, salvo poi venire il giorno precedente l’apertura un rspp dicendo che comunque informare RLS non era una sua priorità, facendo un largo giro di parole forvianti, per poi chiedermi di firmare un verbale sul fatto che mi hanno dato un informativa, all’ultimo giorno, del quale nemmeno volevano rilasciarmi una copia perché' l'avrei trovata sul dvr (documento valutazione rischi).

Erano mesi che noi rappresentanti ci incontravamo per trovare soluzioni favorevoli sempre nel

4 novembre 2014

Incontro Nazionale con Esselunga

foto: www.scuolacastiglione.gov.it
La segreteria Nazionale  di Filcams/Cgil congiuntamente alle altre due sigle sindacali ha richiesto un incontro di confronto in merito all' organizzazione del lavoro, con particolare riferimento alla gestione del lavoro domenicale, la cui implementazione appare imminente come annunciato in questi giorni dalla direzione di Esselunga, in quanto ci è stato annunciato che ad esempio per le nuove assunzioni full-time la settimana lavorativa andrà da lunedì a domenica, con tutte le conseguenze del caso.

Noi RSU di negozio siamo stati convocati per partecipare ad un incontro che si terrà a Bologna, in preparazione all'incontro di cui sopra, siamo tutti invitati rsu e i lavoratori tutti, che abbiano idee, proposte, soluzioni anche audaci,  al riguardo del lavoro domenicale, di farsi avanti contattandoci direttamente qui sul Blog, aggiungendo un commento a questo post, nel gruppo Facebook Cambialiberamente, oppure
mail: cambia.liberamente@gmail.com

All'incontro sarà presente Christian Sesena che fa parte della segreteria nazionale con delega per Esselunga, che ultimamente è stato molto prezioso nella soluzione di alcune spinose problematiche per l'apertura del negozio di Saronno.

Un grazie di cuore a chi vorrà far sentire la propria voce, per mezzo della nostra partecipazione a Bologna.

RSU unitaria Cambialiberamente.


Assenze tattiche al lavoro:
              licenziamento assicurato...

Assenze per malattia sistematiche «a macchia di leopardo», comunicate all’ultimo
momento,Cassazione, che ha rigettato il ricorso di un uomo licenziato dalla società datrice di lavoro. Il ricorrente, al quale avevano dato torto anche i giudici del tribunale di Vasto e quelli della Corte d’appello dell’Aquila, chiedeva di dichiarare illegittimo il licenziamento, sostenendo che questo «può intervenire solo se viene superato il periodo di comporto», ovvero il numero complessivo di assenze, fatto che non si era verificato nel caso in esame. I giudici dell’Aquila, invece, avevano rilevato che «l’eccessiva morbilità, dovuta a reiterate assenze, anche indipendente da colpevolezza dello stesso e nei limiti del periodo di tolleranza contemplato dalla contrattazione collettiva», aveva integrato «gli estremi dello scarso rendimento», cosicchè la prestazione del dipendente «non si rilevava più utile per il datore di lavoro».

«costantemente agganciate ai giorni di riposo del lavoratore» e spesso avvenute nei turni di fine settimana oppure notturni, possono avere come conseguenza il licenziamento per «giustificato motivo».

Scompensi organizzativi

Lo ha stabilito una sentenza depositata dalla sezione lavoro della  Suprema Corte ha condiviso le conclusioni dei giudici del merito, rilevando che le assenze, «per le modalità con cui si verificavano», per «un numero esiguo di giorni, due o tre, reiterate all’interno dello stesso mese e costantemente ’agganciate' ai giorni di riposo del lavoratore»