Salario variabile: ma che fatica....
(premio aziendale di fine aprile)
Cari utenti del blog, con lo stipendio del mese di aprile ci è stato erogato in busta paga il cosi detto "salario variabile", che ahimè, come forse saprete non è uguale per tutti i negozi, infatti i premi variano da un minimo di 430 euro fino ad arrivare a 680 euro, a seconda dei punti vendita.
Ma qual'è il parametro che differenzia le cifre erogate ai dipendenti da negozio a negozio?
Tra poco lo spiegheremo, ma prima di tutto è importante capire da dove nasce questo premio.
Il famoso salario variabile, come potrete immaginare, non è una generosa concessione da parte dell'azienda, ma è frutto di una concertazione e trattativa con le organizzazioni sindacali (nel nostro caso la Filcams Cgil), ed è quindi inserita nel nostro Contratto Integrativo Aziendale (CIA).
Parlando di contratto integrativo, ricordiamo, come per la maggior parte delle aziende del commercio, avendolo disdettato già da tempo, per i loro lavoratori non non vi è più la possibilità di percepire questo miglioramento salariale, e questo vale sia per le imprese che aderiscono a Confcommercio che a Federdistribuzione.
Noi invece, grazie al fatto che siamo una delle poche aziende ad avere ancora il contratto integrativo, in realtà scaduto 31 gennaio del 2007, ma che grazie ad un accordo tra le parti ne ha permesso l'ultra vigenza, ci consente di usufruire di questo beneficio come del resto di altri ( pausa retribuita, premio aziendale mensile, pranzo ridotto ecc.).
Quindi pensate a quanto è importante la contrattazione e di conseguenza quanto sia importante dare sostegno all'organizzazione sindacale attraverso il tesseramento.
Eppure la maggior parte di noi, tende a dare tutto per scontato, come se fossero benefici e diritti del tutto normali, acquisiti, cosolidati e invece scontati non sono, provate a pensare se da domani sparisse il CIA, sparirebbero in un sol colpo notevoli benefici economici e benefici organizzativi e di diritti conquistati.
Provate a mettere quasi materialmente sul piatto della bilancia le due questioni, e cioè l'importanza che mi ha dato/mi sta dando/mi darà, il fatto di essere tesserato, ad esempio alla Filcams, con una trattenuta dell'1% sullo stipendio mensile (per capirci: se prendo 1000 euro al mese mi costa 10 euro al mese), ricordiamo anche che il contributo per la tessera sindacale è esentasse e quindi qualora decidessi di disdire, non avrei la cifra di 10€ accreditata ma bensi 7/8 €., quindi il "costo"si riduce molto meno di un caffè al giorno, sull'altro piatto della bilancia ci mettiamo quello che ci ha reso fin ora grazie alla contrattazioni delle Organizzazioni Sindacali, e cioè il premio aziendale di fine aprile (minimo 430 euro) il premio aziendale mensile (94 euro al 4° livello), la pausa retribuita, (e sono altri soldi, corrispondenti a un'ora e mezza della retribuzione alla settimana), la mensa (noi paghiamo un terzo circa del nostro pasto), le ore aggiuntive, per effetto della riduzione oraria, e sono altri soldi (per i neo assunti dopo il 2011, dal quarto anno godranno anche loro di questi benefici), ed altre cose ovviamente, che riguardano il piano normativo, ad esempio modularità orari ed altro.
Ebbene possiamo dire che il conto della "RESA" è nettamente superiore a quello della "SPESA", economicamente parlando, oltre che importante sotto il profilo della partecipazione e della rappresentatività.
(premio aziendale di fine aprile)
Cari utenti del blog, con lo stipendio del mese di aprile ci è stato erogato in busta paga il cosi detto "salario variabile", che ahimè, come forse saprete non è uguale per tutti i negozi, infatti i premi variano da un minimo di 430 euro fino ad arrivare a 680 euro, a seconda dei punti vendita.
Ma qual'è il parametro che differenzia le cifre erogate ai dipendenti da negozio a negozio?
Foto:lavoratori-unicoop.blogspot.com |
Il famoso salario variabile, come potrete immaginare, non è una generosa concessione da parte dell'azienda, ma è frutto di una concertazione e trattativa con le organizzazioni sindacali (nel nostro caso la Filcams Cgil), ed è quindi inserita nel nostro Contratto Integrativo Aziendale (CIA).
Parlando di contratto integrativo, ricordiamo, come per la maggior parte delle aziende del commercio, avendolo disdettato già da tempo, per i loro lavoratori non non vi è più la possibilità di percepire questo miglioramento salariale, e questo vale sia per le imprese che aderiscono a Confcommercio che a Federdistribuzione.
Noi invece, grazie al fatto che siamo una delle poche aziende ad avere ancora il contratto integrativo, in realtà scaduto 31 gennaio del 2007, ma che grazie ad un accordo tra le parti ne ha permesso l'ultra vigenza, ci consente di usufruire di questo beneficio come del resto di altri ( pausa retribuita, premio aziendale mensile, pranzo ridotto ecc.).
Quindi pensate a quanto è importante la contrattazione e di conseguenza quanto sia importante dare sostegno all'organizzazione sindacale attraverso il tesseramento.
Eppure la maggior parte di noi, tende a dare tutto per scontato, come se fossero benefici e diritti del tutto normali, acquisiti, cosolidati e invece scontati non sono, provate a pensare se da domani sparisse il CIA, sparirebbero in un sol colpo notevoli benefici economici e benefici organizzativi e di diritti conquistati.
Provate a mettere quasi materialmente sul piatto della bilancia le due questioni, e cioè l'importanza che mi ha dato/mi sta dando/mi darà, il fatto di essere tesserato, ad esempio alla Filcams, con una trattenuta dell'1% sullo stipendio mensile (per capirci: se prendo 1000 euro al mese mi costa 10 euro al mese), ricordiamo anche che il contributo per la tessera sindacale è esentasse e quindi qualora decidessi di disdire, non avrei la cifra di 10€ accreditata ma bensi 7/8 €., quindi il "costo"si riduce molto meno di un caffè al giorno, sull'altro piatto della bilancia ci mettiamo quello che ci ha reso fin ora grazie alla contrattazioni delle Organizzazioni Sindacali, e cioè il premio aziendale di fine aprile (minimo 430 euro) il premio aziendale mensile (94 euro al 4° livello), la pausa retribuita, (e sono altri soldi, corrispondenti a un'ora e mezza della retribuzione alla settimana), la mensa (noi paghiamo un terzo circa del nostro pasto), le ore aggiuntive, per effetto della riduzione oraria, e sono altri soldi (per i neo assunti dopo il 2011, dal quarto anno godranno anche loro di questi benefici), ed altre cose ovviamente, che riguardano il piano normativo, ad esempio modularità orari ed altro.
Ebbene possiamo dire che il conto della "RESA" è nettamente superiore a quello della "SPESA", economicamente parlando, oltre che importante sotto il profilo della partecipazione e della rappresentatività.
Ritorniamo ora sul "SALARIO VARIABILE" ( premio aziendale di fine aprile).