Fondo pensionistico complementare: facciamo una scelta mirata..!
Buongiorno a tutti, in un post passato, pubblicato sul
blog, abbiamo trattato l'argomento " Fondi pensionistici di categoria" e in particolare abbiamo sottolineano i vantaggi di essere iscritti al fondo pensionistico del nostro settore (commercio e grande distribuzione) FON.TE rispetto ad altri. Da allora molti colleghi si domandano:
"Avendo già sottoscritto un piano di accumulo, mediante l'accantonamento del TFR, con una compagnia assicurativa posso passare o tornare al fondo di categoria Fonte ?"
La risposta è SI, e oggi vi spieghiamo brevemente come fare in pochi e semplici passaggi.
Ma prima di passare ai consigli pratici la prima cosa che vi consigliamo di fare è innanzitutto quella andare sul sito del fondo Fon.te, www.fondofonte.it (potete andarci direttamente da questo blog, lo trovate nei "link utili") cosi da trovare nel sito le risposte a tutte le vostre perplessità e curiosità, in particolar modo nello spazio dedicato alle domante frequenti.
Questo lo diciamo perchè molti colleghi quando sono stati contattati da altre compagnie assicurative le quali proponevano piani di investimento tramite accantonamento del TFR (i cosi detti PIP), non hanno fatto il debito confronto tra le due offerte, e si sono fidate ciecamente della compagnia assicurativa, la quale, attraverso un pressing asfissiante e qualche "mal celata verità" ti convinceva a sottoscrivere un contratto con loro, infilandoci poi (e questo è il loro vero obbiettivo) una bella polizza vita.
C'è da dire che addirittura molti non conoscevano nemmeno il fondo di categoria "Fon.te".
Ad ogni modo quello che noi ci sentiamo di ribadire e che sicuramente fare un fondo pensionistico integrativo tramite accantonamento del TFR è piu vantaggioso rispetto al fatto di lasciarlo in azienda.
Consideriamo che il calcolo della rivalutazione del TFR lasciato in azienda (ricordiamo che lasciarlo in azienda significa lasciarlo al fondo di tesoreria dell'INPS), si ottiene facendo un calcolo che tiene conto di due elementi e cioè:
il 75% dell'inflazione media annuale (nel 2014 l'inflazione media è stata del +0,2%) aggiunta ad una percentuale fissa dell'1,5%, quindi il TFR lasciato in azienda nel 2014 è stato rivalutato dell 1,5% + il 75% dello 0,2% , mentre il fondo di categoria Fon.te nel 2014 ha guadagnato rispettivamente per i seguenti comparti:
3,85% comparto garantito,
6,57% comparto bilanciato,
9,38% comparto crescita,
11,29% comparto dinamico.
Tenete presente inoltre che se si sceglie di versare il proprio TFR al fondo pensionistico di categoria Fon.te, si potrà usufruire del contributo aziendale dell' 1,55% (calcolato in base allo stipendio mensile), e parliamo per un full time di circa 400/450 euro l'anno (cifra interessante direi!).
Altra cosa importante da valutare...
Buongiorno a tutti, in un post passato, pubblicato sul
blog, abbiamo trattato l'argomento " Fondi pensionistici di categoria" e in particolare abbiamo sottolineano i vantaggi di essere iscritti al fondo pensionistico del nostro settore (commercio e grande distribuzione) FON.TE rispetto ad altri. Da allora molti colleghi si domandano:
"Avendo già sottoscritto un piano di accumulo, mediante l'accantonamento del TFR, con una compagnia assicurativa posso passare o tornare al fondo di categoria Fonte ?"
La risposta è SI, e oggi vi spieghiamo brevemente come fare in pochi e semplici passaggi.
Ma prima di passare ai consigli pratici la prima cosa che vi consigliamo di fare è innanzitutto quella andare sul sito del fondo Fon.te, www.fondofonte.it (potete andarci direttamente da questo blog, lo trovate nei "link utili") cosi da trovare nel sito le risposte a tutte le vostre perplessità e curiosità, in particolar modo nello spazio dedicato alle domante frequenti.
Questo lo diciamo perchè molti colleghi quando sono stati contattati da altre compagnie assicurative le quali proponevano piani di investimento tramite accantonamento del TFR (i cosi detti PIP), non hanno fatto il debito confronto tra le due offerte, e si sono fidate ciecamente della compagnia assicurativa, la quale, attraverso un pressing asfissiante e qualche "mal celata verità" ti convinceva a sottoscrivere un contratto con loro, infilandoci poi (e questo è il loro vero obbiettivo) una bella polizza vita.
C'è da dire che addirittura molti non conoscevano nemmeno il fondo di categoria "Fon.te".
Ad ogni modo quello che noi ci sentiamo di ribadire e che sicuramente fare un fondo pensionistico integrativo tramite accantonamento del TFR è piu vantaggioso rispetto al fatto di lasciarlo in azienda.
Consideriamo che il calcolo della rivalutazione del TFR lasciato in azienda (ricordiamo che lasciarlo in azienda significa lasciarlo al fondo di tesoreria dell'INPS), si ottiene facendo un calcolo che tiene conto di due elementi e cioè:
il 75% dell'inflazione media annuale (nel 2014 l'inflazione media è stata del +0,2%) aggiunta ad una percentuale fissa dell'1,5%, quindi il TFR lasciato in azienda nel 2014 è stato rivalutato dell 1,5% + il 75% dello 0,2% , mentre il fondo di categoria Fon.te nel 2014 ha guadagnato rispettivamente per i seguenti comparti:
3,85% comparto garantito,
6,57% comparto bilanciato,
9,38% comparto crescita,
11,29% comparto dinamico.
Tenete presente inoltre che se si sceglie di versare il proprio TFR al fondo pensionistico di categoria Fon.te, si potrà usufruire del contributo aziendale dell' 1,55% (calcolato in base allo stipendio mensile), e parliamo per un full time di circa 400/450 euro l'anno (cifra interessante direi!).
Altra cosa importante da valutare...