Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

19 dicembre 2016

Esselunga Varedo (MB)... ecco cosa ci scrivono, ecco ciò che sta accadendo

Il Dissenso questo sconosciuto

Prima ti ignorano...poi ti deridono...

poi ti combattono...ma poi vinci...  [Gandhi]

Per anni, la rappresentanza sindacale autonoma è stata messa in un angolo, arginata, ignorata; in questi giorni, le altre due fasi ci sembra si stiano aprendo quasi contemporaneamente.
Sentendosi la terra mancare sotto i piedi per la comparsa sulla scena dei CUB (Confederazione Unitaria di Base), abbiamo avuto come l'impressione che le tre maggiori sigle sindacali (ma nel nostro caso probabilmente la sola Cgil) si siano recate in fila dal padrone invocando aiuto e ottenendo tempestivo intervento.
Se si presenta una lista autonoma, con un forte consenso dei lavoratori, anziché invocare un aiutino non disinteressato per rallentare o impedire libere votazioni, non sarebbe più utile sconfiggerla alle urne che inventarsi trucchi per costringerla alla clandestinità?
______________________________________________________________________________________________
Signori di Cgil/Cisl/Uil: Noi vogliamo farci votare - il problema è che voi dite di essere proprietari delle urne e non le volete usare: preferite le nomine dirette e il controllo diretto del delegato sindacale
____________________________________________________________
Il che ci porta al concetto di “dissenso”

Dissenso che NON deve essere “a prescindere”, ma valutare concretamente le iniziative aziendali e fare le nostre controproposte; al riguardo, ad esempio, delle aperture domenicali o dell’ampliamento dell’orario di apertura.. ma anche dissenso in quanto il diritto di essere rappresentati di fronte alle aziende non è più nelle mani dei lavoratori.

Vorremmo che l’indignazione che noi proviamo sia pienamente compresa: senza RSU ELETTA da noi tutti, un domani un iscritto Cisl o Uil (organizzazione sindacale che qui NON RAPPRESENTA NESSUNO) solo domandandolo potrebbe essere NOMINATO delegato sindacale (RSA) e disporre del “destino lavorativo” di 225 colleghi che nemmeno lo conoscono (orari modulari, programmazione domenicale ecc.); se invece 50 persone formano una LORO rappresentanza... gli si risponde che NON possono farlo e che potrebbero trovarsi quel singolo votato da nessuno.

Parlano di democrazia e rappresentanza, ma si danno delle regole (scritte col padrone) in cui il potere può essere in mano solo a tre squadre, per diritto divino (né la Cisl, né la Uil dovrebbero presentare firme, per candidarsi).
Ritengono legittimo un sistema dove UNO dei loro può detenere "il potere" senza chiedere il permesso a quelli che "rappresenta", ma 50 persone NON POSSONO e NON DEVONO avere voce. (Tra le regole curiose degli Accordi: un terzo dei seggi, in caso di votazione, è assegnato a loro anche se non prendono voti – come se avessero sangue nobile o discendenze regali, e dovessero governare per diritto acquisito)

Cosa devono salvaguardare? Facile: la situazione attuale. Fatta di pochi interessati all'attività sindacale, poca informazione, assemblee vuote in cui si ripetono le solite parole in cui nessuno più crede...e la possibilità, quindi, di gestire un eventuale dissenso che per altro negli anni si è fatto sempre e solo attendere.


Quando eravamo ancora in Cgil, ogni citazione al riguardo dei Cub terminava sempre con
"Se fossero onesti, si farebbero votare. Invece fanno cambio maglia, con voti della Cgil".

A proposito del “cambio maglia”, vogliamo spiegarvi perché invece in molti negozi si è utilizzata questa modalità: semplicemente perché non si era a fine mandato, in molti casi mancava più di un anno e non era pensabile rinnovare con un così largo anticipo come invece si è fatto almeno in un occasione per ora, ottenendo un buon consenso da parte dei lavoratori per la presentazione di una lista alternativa alla “triplice” ma anche opposizione da parte aziendale. (la rsu eletta dura tre anni in carica poi si devono fare nuove elezioni per il suo rinnovo)
Questo è quanto accade nel negozio di Varedo, ma ci sono altre situazioni "aperte" in altre provincie...

In Cgil (nemmeno menzioniamo le altre sigle) non è più possibile dissentire ed apportare altri punti di vista se non quello di acconsentire a tutte le scelte aziendali.

Ma se un sindacato fa solo questo, che utilità ha? Non faremmo prima ad accettare direttamente le novità imposte dai padroni, risparmiando tessere di iscrizione, giornate di sciopero, trattenute “per la contrattazione”?

Un Sindacato che esiste solo se sottoscrive le scelte Aziendali, autocertifica la propria inutilità.
Un Sindacato che per i Lavoratori è solo un costo, è peggio che inutile:

E' DANNOSO.



La Cgil NON E' PIU' UNA RISPOSTA ALLE NOSTRE RICHIESTE.
E se non sei una risposta, sei parte del problema.


Noi lavoratori non abbiamo altra alternativa se non quella di unirsi in un unica voce
- quella di una rappresentanza sindacale - e che questa voce DEVE contenere anche chi vuole criticare e proporre alternative: altrimenti non RAPPRESENTA ma manipola e condiziona.



Ma poi vinci diceva il Mahatma Gandhi e noi ce la metteremo tutta perché ciò accada, tanto dobbiamo a tutti quei lavoratori che ci hanno significato il loro appoggio spesso tenendo a specificare che se la nostra presenza fosse stata un alternativa alla Cgil allora avrebbero firmato molto più volentieri non sentendosi più rappresentati da loro e tanto dobbiamo a noi stessi che in questo “progetto” di ricostruzione di una base e di una sana partecipazione ci crediamo.


CambiaLiberamente staff
cambia.liberamente@gmail.com

12 dicembre 2016

Elezione RLS Voghera

Elezione  RLS: scelta libera ?

Buongiorno a tutti, nei giorni scorsi (9 dicembre) si è votato per
tratto da www.noicaserta.it
l'elezione del RLS del negozio di Esselunga Voghera, e su 141 aventi diritto al voto, hanno votato 90 Lavoratrici e Lavoratori.


OTTIMO: quando si da la parola ai lavoratori affinchè possano esprimersi per la scelta dei loro rappresentati (per la sicurezza) è sicuramente una cosa positiva e soprattutto democratica (cosa che ci auguriamo avvenga presto anche per i cittadini Italiani).

Ma c'è stata davvero libertà di scelta su chi votare?

E' una domanda che ci poniamo, e poniamo soprattutto ai lavoratori del punto vendita di Voghera (sperando di ricevere commenti a questo post in merito alla vicenda proprio da voi), perché ci sono pervenute segnalazione di comportamenti "quanto meno scorretti".

Spieghiamo:

I candidati al ruolo di RLS erano tre, due iscritti alla Filcams Cgil e uno iscritto alla Flaica Uniti Cub.

ilmegafono.blogspot.com
Assolutamente plausibile  che ognuno dei tre candidati sponsorizzasse la propria candidatura, con l'appoggio della propria Organizzazione Sindacale.

Ma a quanto ci riferiscono alcuni lavoratori del punto vendita interessato, pare che il direttore di negozio si sia "speso" con parecchi lavoratori affinchè, qual'ora fossero andati a votare, il loro voto non fosse indirizzato al candidato iscritto alla Flaica CUB, attribuendo allo stesso un pessimo giudizio.

Ora, per quanto ci riguarda non spetta a noi dare giudizi in merito alla vicenda, in quanto non vissuta in prima persona, ma ci limitiamo a portare alla luce ciò che ci è stato segnalato da alcuni lavoratori interessati del punto vendita (ma speriamo di sentirne altri attraverso i commenti in merito alla vicenda).

Cosa curiosa (ci viene riferito), hanno votato praticamente tutti i responsabili, addetti, capo cassiere e persino il direttore.

Intendiamoci, non che non ne avessero diritto, ma è chiaro a tutti che è indubbiamente una cosa anomala (non accade quasi mai), forse l'asse azienda-Cgil dovrebbe far quantomeno riflettere.

Risultato: 53 voti per il candidato Filcams, 17 per il candidato della Flaica Cub, 16 per l'atro candidato Filcams, 4 schede bianche.

Dobbiamo comunque dire che nel segreto delle urne i lavoratori avevano la possibilità di scegliere liberamente.

Ma SE... per caso cosi non fosse stato, SE veramente alcuni lavoratori fossero stati condizionati dalle parole del direttore (o chi per lui), per qualsivoglia ragione (poco interesse, scarsa informazione, paura, accondiscendenza ecc. ecc.), allora più che i vincitori e vinti tra i partecipanti alla candidatura di RLS, verrebbe da mettere in risalto la sconfitta  delle Lavoratrici e dei Lavoratori, perchè avrebbero perso un'occasione di scegliere consapevolmente.

Ma ad ogni modo come dicevamo all'inizio, votare è un atto  di fondamentale democraticità, i lavoratori si sono espressi, e il voto a nostro parere va rispettato.

Ci sarà tempo, per chiunque lo voglia, dimostrare che la scelta è stata giusta oppure sbagliata.

Lo staff di cambialiberamente.

www.cambialiberamente.blogspot.it







6 dicembre 2016

Pinocchio... ma davvero!


Buongiorno a tutti, postiamo oggi un "volantino Natalizio" che abbiamo preparato qualche settimana fa, tanto per ricordare ai colleghi che quest'anno ( e con tutta probabilità anche negli anni a venire) non verranno più pagate le "deroghe Natalizie", potrete se lo vorrete, stampare il volantino e distribuirlo, in considerazione del fatto che la questione non è ancora chiara a tutti quanti i lavoratori.

 


Curioso, ed è notizia di queste ore, come la Filcams Cgil Nazionale sia uscita con una campagna con tanto di video promozionale, sulla regolamentazione delle aperture festive (domenicali?). 

La domanda è: si può continuare a predicare bene e razzolare male? 

Perchè non bisogna dimenticare che la stessa Filcams ha firmato un contratto nazionale, che tra le altre indecenze, prevede l'obbligo della prestazione lavorativa domenicale 
(COSA CHE AVEVA FORTEMENTE CRITICATO), ed è sempre la stessa Organizzazione Sindacale che ha firmato questo accordo sul lavoro domenicale in Esselunga (insieme a Cisl e Uil).  

Ma non indugiamo oltre, godetevi questo spot, di sicuro la scelta di "Pinocchio" ci sembra quanto mai azzeccata, associata alla Filcams, non certo però ai lavoratori, non vorremmo che pensassero ai lavoratori come dei burattini [guarda il video].

Lo staff di cambialiberamente



1 dicembre 2016

Report da Firenze


IL MIO AMICO ARNO
Un giorno (e una notte) con i colleghi di Firenze,
per parlare di lavoro domenicale.

Venerdì 18 novembre, grazie all'organizzazione dei compagni CUB di Firenze, lavoratori (non solo Esselunga) e rappresentanti del mondo sindacale si sono ritrovati in un salone della Casa del Popolo: iniziando a parlare di lavoro domenicale, si è finiti con un panoramica generale di tutta la situazione del settore Grande Distribuzione. Molto proficua la raccolta di proposte ed osservazioni per gestire ed affrontare l'ondata di peggioramenti (economici e di condizioni contrattuali) che gli ultimi anni – complici Cgil, Cisl e Uil – ci hanno fatto calare sulla testa.

Nessuno di noi è così ingenuo o sprovveduto da non ricordarsi di avere di fronte aziende agguerrite, sindacati addomesticati e legge che non ci aiuta; il fatto che, nella maggioranza dei Negozi, le aperture portano (purtroppo/per fortuna) risultati importanti, non ci fa neanche pensare che sia possibile nell'immediato ritornare alla situazione pre-Monti, con orari e giornate limitate.

Essere realisti però non autorizza ad essere rassegnati: l'Accordo Domenicale siglato in Esselunga e tuttora nel suo anno “sperimentale” (si dice sempre così, no?), oltre ad avere fatto risparmiare milioni di euro all'Azienda è stato scritto con maglie così larghe che (ne eravamo sicuri) sin dal primo giorno della sua applicazione ha fatto nascere situazioni discutibili; ascoltare cosa accade nei Negozi è utile per sapere se le varie fantasie che si vedono tra un punto vendita e l'altro siano frutto esclusivamente di un approccio un po' cialtrone di qualche responsabile che non l'ha letto bene o l'interpretazione autentica di un testo che, in diversi punti, è talmente ipocrita che invita a piegarlo secondo necessità.

Niente di nuovo, rispetto a quanto già visto in Lombardia e Piemonte: FilcamsCgil, FisascatCisl e UiltucsUil hanno tutto l'interesse a far vedere che l'Accordo “sperimentale” funziona, per la gioia di Esselunga che, casualmente, è passata prima da Negozi a firma certa per poter dire – trionfalmente – che a settembre ben 27 Negozi su 30 avevano firmato un Verbale di Negozio (aumentando il numero di domeniche obbligatorie!). Un po' come un playboy che nelle sue uscite dà precedenza a ragazze più disinvolte della media, per poter dire a fine dell'estate che nessuna gli dice di no.

Oltre a veder confermate TUTTE le previsioni negative che avevamo formulato prima del referendum-farsa di fine febbraio, ne stiamo collezionando altre: comande effettuate senza criterio, variazioni/riprogrammazioni con preavviso minimo e senza apparente motivo, mercato delle part time sempre più fiorente.

Proprio il punto “part time domenicale” è uno dei più imbarazzanti: sono state USATE per motivare la necessità di un Accordo, e oggi si trovano a gestire situazioni molto volatili. Nei Negozi dove già c'era esubero di lavoratori domenicali, il “cambio giorno” era pratica comune; ci sono stati casi in cui le domeniche libere sono evaporate, perché “al massimo ne potete saltare due, da oggi”, ed altri in cui si preferisce comandare un full time (dalla prestazione ridotta) per lasciarle a casa a prescindere...ottenendo così un grande vantaggio: una part time (8 ore di prestazione centrale) che diventa un jolly di flessibilità non retribuita, spostata con preavviso minimo su un giorno qualsiasi. La lavoratrice, pur di saltare una domenica, non guarderà al fatto che non ci sono maggiorazioni per Clausole Elastiche o Flessibili...anche perché Esselunga non le ha mai riconosciute e si è sempre tenuta la gestione degli orari “a foglietto” del sabato sera: figuriamoci se paga qualcosa ora, che tali Clausole sono escluse per iscritto con tre sindacati.

Le informazioni raccolte sono fondamentali per capire come ci dovremo muovere, davanti ad un imprenditore che fa “il suo mestiere” (pagare sempre meno, pretendere sempre di più) in un settore dove ormai tra cooperative e voucher avere quanto dovuto è già una notizia – e ricordiamo sempre che le schifezze che vediamo nella Grande Distribuzione ci fanno quasi sentire privilegiati, per come si comporta Esselunga.

Saremmo tranquilli, se le tre sigle che dicono di rappresentare i lavoratori non fossero ormai come un dottore che decide cosa è meglio per sé e non per il suo paziente.
Potrei salvare la gamba, ma tagliarla e mettere una protesi mi fa guadagnare di più.
Potrei difendere i nuovi assunti, ma venderli e sottoscrivere le 40 ore per loro, mi permette di chiedere al Padrone di darmi un po' dei soldi che gli ho fatto risparmiare sotto forma di Enti Bilaterali. Il Contratto Nazionale del Commercio dell'anno scorso, quello dei chimici e quello di pochi giorni fa nel Turismo (gestito dalle stesse categorie sindacali, bisognose di fondi freschi) vanno tutti in quella direzione: aumenti ridicoli e “rafforzamento della bilateralità”, un modo molto elegante per dire che – da tempo – i nostri voraci agenti sono talmente impegnati ad ottenere percentuali migliori, che sono disposti anche a venderci anche le mutande (nostre).

Tra i partecipanti della sera, alcuni piacevoli incontri: si sono rivisti colleghi che non rivedevamo dal 2008, cioè dal primo Contratto Nazionale separato (quello del famoso articolo 141 che rendeva obbligatorio il lavoro domenicale).
Filcams Cgil aveva organizzato uno sciopero nazionale e – ricordiamo come fosse ieri – i compagni fiorentini erano tra i più numerosi ed agguerriti. Sul palco salì una delegata che pronunciò un discorso infiammato [Leggi testo discorso 15 novembre 2008], [guarda il video] declamando il suo concetto di dignità e lanciando strali verso la sventurata idea di Esselunga di definire “Orgoglio di Esselunga” l'ex collega Giusy Ferreri. Otto anni dopo, la delegata di Firenze è una funzionaria Filcams Cgil che firma Accordi domenicali nei Negozi al posto dei delegati dai lavoratori di negozio (rsu). Se volete una copia del suo discorso del 2008, possiamo metterlo su YouTube con sottofondo la voce di Fiorella Mannoia che canta “Come si cambia”.

Insomma: una serata davvero oltre le più rosee previsioni. Non vi facciamo l'elenco dei partecipanti, in quanto tra di loro ci sono anche diversi colleghi che, per un motivo o per l'altro, è meglio che rimangano ancora un po' anonimi.

Ci siamo lasciati con un “arrivederci a presto” e alcuni piani per il prossimo futuro, che non tarderemo a condividere con voi. L'idea di fondo è semplice: siamo tutti lavoratori che non possono tollerare che vi siano in giro tre sigle sindacali disposte a trattarci come bestiame in cambio delle loro mazzette contrattuali legalizzate.

Oggi le domeniche, i nuovi assunti, la malattia... domani troveranno nuovi motivi per abbassare l'asticella ed offrire il nostro scalpo al Padrone in cambio del diritto a nuove trattenute per i loro voraci bilanci.

Appena conclusa la fase “sperimentale” dell'Accordo, in marzo, l'Azienda avrà volontà di rendere stanziali i risparmi delle deroghe e il restante porcile: il capitolo finirà definitivamente nel Contratto Integrativo Aziendale e i nostri affamati sindacati confederali avranno una nuova opportunità di dimostrare il loro servilismo – magari in funzione di sblocco per il Contratto Nazionale; Contratto Nazionale FERMO, per voce della stessa FederDistribuzione, unicamente per le richieste in tema di Enti Bilaterali. Voi riuscireste a stare in un angolo, a decidere del nostro futuro? Noi no..e siamo ben contenti di aver trovato tanti amici che la pensano come noi, anche nella “lontana” Toscana.

Un grazie alla rsu di Firenze e alla struttura CUB; un grazie speciale all'amico Marco Falsetti per essersi occupato di tutti i dettagli per far riuscire al meglio l'evento – che è solo l'inizio.


Coordinamento Nazionale FlaicaUniti CUB
Marcello Donadello

23 novembre 2016

Domeniche e festività natalizie

 DEROGHE DI DICEMBRE?...
   Ormai solo un lontano ricordo.

Ci apprestiamo ad entrare nel mese di dicembre, quello in cui di solito c'è una atmosfera particolare, dove i carichi di lavoro (soprattutto da metà mese in poi) cominciano ad aumentare, l'unico mese nel quale i negozi di Esselunga erano aperti tutte le domeniche.
Foto:difaustorappresentanze.it

E a fronte di un sacrificio straordinario da parte dei lavoratori, in cui gli si chiedeva di più, si era concordato (perchè nulla è mai per gentile concessione) che le domeniche di dicembre e le festività dello stesso mese (8 dicembre, per la provincia di Milano anche il 7) venissero pagate con la deroga al 130%.

Il contratto integrativo recita(va) al paragrafo "Periodo Natalizio"
il seguente testo:

"In occasione dell'apertura dei negozi alla vendita nelle domeniche del mese di dicembre e nelle festività infrasettimanali di legge cadenti nello stesso mese, si conviene di riconoscere, oltre al trattamento previsto dal CCNL vigente, un ulteriore importo corrispondente alle ore lavorate in dette giornate calcolate sulla quota oraria relative alla normale retribuzione od il recupero di un pari numero di ore".

Ovviamente le cose sono cambiate in merito alle aperture domenicali (dal 2011, e dal tempo in cui è stato siglato l'ultimo contratto integrativo aziendale 9 dicembre 2004), che sono diventate oramai una consuetudine sia per l'azienda, che per i clienti, e anche per molti lavoratori (ma non per tutti).

Ma con l'ipotesi di accordo (sperimentale... ?) del 22 gennaio 2016 sono clamorosamente precipitate.

E' bene ricordare che quest'anno (e con tutta probabilità anche in futuro) le deroghe Natalizie delle domeniche e festività di dicembre NON CI SARANNO.

Nemmeno nei negozi dove la sperimentazione non è (per ora) partita o per le nuove aperture.

Infatti per tutti i negozi  di Esselunga i termini economici dell'accordo (le maggiorazioni domenicali) sono retroattive, ovvero la nuova scaletta delle maggiorazioni e valida (per quest'anno) dal 2 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016, ma per "sfiorare" appena i soldi presi dalle domeniche lavorate a dicembre dell'anno scorso per esempio, entro novembre 2016 sarà necessario averne già lavorate di domeniche almeno 28, oltre le quali dalla 29esima scatta la maggiorazione all' 80%, prima a dicembre era al 130%  a prescindere della "scaletta" applicata.

Scaletta maggiorazioni in vigore: 

foto:dreamstime.com
Numero domeniche/festività lavorate nell’anno
da:
a:
% maggiorazione
1
3
30%
4
10
40%
11
19
50%
20
24
60%
25
28
70%
29
in su
80%



Come abbiamo sempre sostenuto però (ed è una questione matematica), a parità di domeniche lavorate, la nuova scaletta è economicamente penalizzante se paragonata con la vecchia scaletta+deroghe natalizie, clicca qui per approfondire.


CambiaLiberamente staff

19 novembre 2016

Referendum Costituzionale 4 dicembre 
NOI VOTIAMO NO
                        Cosa recita il quesito referendario?
Leggendo il testo sembrerebbe indubbiamente invitante
Ora, immaginate che qualcuno vi chieda: " vuoi perdere 10 Kg ?"
Chi risponderebbe di no... "certo che si" e ...ZAC vi tagliano un braccio... 
"Ad averlo saputo avrei scelto NO!"
Saresti disposto a perdere 10 Kg in questo modo ??? 

NON permettere che ti portino via la democrazia.
NON permettere che calpestino la Costituzione.
NON permettere che ti tolgano l'ennesimo potere di scelta/voto.
L'incrocio tra nuova riforma costituzionale e la nuova legge elettorale (italicum) rischia di produrre effetti devastanti per la Democrazia accentrando il potere nelle mani di un solo partito.

Ricordiamo che per questo referendum non c’è quorum, è comunque valido a prescindere da quanti vanno a votare, quindi è necessario andare a votare qualunque sia la vostra scelta.
NOI, per queste e molte altre ragioni, votiamo NO

Votare è importante. Prima di votare informati meglio che puoi. Approfondisci su:
Cambialiberamente, il blog fatto da Lavoratori di Esselunga per i Lavoratori di Esselunga

16 novembre 2016

Il passo del gambero

Vogliamo proporvi un pezzo che abbiamo preso dal sito "Rivoluzione Red" perchè ci sembra particolarmente significativo della crisi che stanno affrontando i Sindacati (cosiddetti confederali) Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.


CCNL Confcommercio: un nuovo tipo di tradimento


www.cgil.it
Il 24 ottobre 2016 Confcommercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno siglato un accordo integrativo al CCNL firmato il 30 marzo 2015.
Questo contratto, già criticabile per le ulteriori perdite di diritti (demansionamento, flessibilità oraria) prevedeva un aumento lordo di 85 euro, spalmati su 3 anni in 5 rate. Le ultime due tranche erano previste per novembre 2016 ed agosto 2017. Erano, appunto, perchè questo accordo stabilisce che vengano congelate a causa dell’incertezza economica e la crisi dei consumi. L’accordo prevede che le parti si incontrino di nuovo entro il 5 dicembre. Siamo di fronte ad una cosa che non ha precedenti! Nella sua complessità, la questione è assai semplice. Con la firma del 2015 con Confcommercio, le tre sigle sindacali credevano di avere dato il là ad una stagione di rinnovi contrattuali nell’ambito del variegato mondo del commercio. L’aver dimostrato ancora una volta la propria disponibilità a cedere sui diritti, in cambio di pochi spiccioli, doveva essere propedeutico per il rinnovo dei contratti più importanti del settore, come quello di Federdistribuzione e Coop. Ma questo non è avvenuto perché entrambe non vogliono scucire un centesimo di aumento.
Questa differenza salariale, tra chi aveva riconosciuto degli aumenti e chi no, ha spinto molte aziende aderenti a Confcommercio a uscire dal contratto o a minacciare di farlo, visto che esiste una competizione feroce nel settore. E alla fine Confcommercio ha dovuto cedere e cercare un accordo con i sindacati. E questi, piuttosto che perdere la firma al CCNL del 2015 di cui tanto si erano vantati, hanno preferito farsi umiliare e tradire i lavoratori accettando di bloccare pro tempore gli aumenti.Con questo accordo passa l’idea che i contratti possono essere peggiorati in corso d’opera. Dall’altra parte, i padroni si sentono ancora più tranquilli. Sanno che quel che firmano possono rimetterlo in discussione quando gli pare e piace.
In questa fase di mancati rinnovi contrattuali, questo accordo può essere da esempio anche per altre categorie, storicamente più importanti, come quella dei metalmeccanici.Ma se il sindacato mi toglie gli aumenti salariali, a cosa serve ? E se si è votato per il contratto perchè non si vota anche questo accordo? Queste domande se la faranno molti lavoratori. La perdita di punti di riferimento politici e la chiusura della stagione della concertazione, insieme ad un periodo di crisi economica, ha gettato nel panico i gruppi dirigenti, segnando un distacco ancora più profondo dai lavoratori. Invece di organizzarli e lottare hanno scelto di farsi carico delle “sofferenze” padronali. Questo accordo è un ulteriore tradimento per i lavoratori e chiediamo a gran voce ai dirigenti della Cgil di ritirare la firma.
Tra i lavoratori del settore cova una profonda rabbia e insoddisfazione, c’è voglia di rivalsa verso chi impone queste condizioni in azienda, ma anche verso chi accetta a nome dei lavoratori queste condizioni. Il nostro compito come militanti sindacali (quale che sia il sindacato) è quello di dare voce e una direzione adeguata a questa rabbia.
www.rivoluzione.red