TRIONFA LO STATO SOCIALE.
A SANREMO. (quello vero, se la passa male)
Dopo l'incontro Azienda-sindacati confederali del 28 gennaio scorso, le novità sostanziali, come al solito, non sono tante. Le possiamo riassumere molto schematicamente:-Esselunga estende l'orario di apertura di alcuni Negozi: alcuni apriranno alle 7.30 anziché alle 8.00. Tre Negozi estenderanno l'apertura all'intera domenica e non solo alla mattina...
Insomma: il trend di allungare gli orari al pubblico, a parità di organico (così pare), si consolida.
I tre sindacati hanno sollecitato all'azienda maggiori informazioni (“Sì, certo: come no”)
Hanno chiesto ragguagli sulle ore di formazione finanziata da Fondo Forte.
E poi hanno firmato anche quest'anno l'Accordo sul Welfare. La contrattazione funziona così: ci si siede al tavolo, noi diamo qualcosa all'Azienda e l'Azienda in cambio ci dà qualcosa.
Con l'Accordo domenicale non ha funzionato molto bene: sono sparite le deroghe e i nuovi assunti sono rimasti esclusi da qualsiasi trattamento che non sia il 30% del Contratto Nazionale. Non sono nemmeno state bloccate le assunzioni con la domenica incorporata, e così facendo la platea di persone interessate alla scaletta è in costante calo... Come abbiamo detto più volte, PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA ESSELUNGA NON SOLO NON CI METTE UN CENTESIMO “NUOVO”, MA VA PURE A RISPARMIARCI IN MANIERA CRESCENTE.
E oggi, per la seconda volta di fila, l'Azienda ci guadagna (bene), mentre a noi i pochi soldi in più non li dà il Padrone, ma lo Stato...cioè noi.
La Cgil lo ammette pure: ha ottenuto il 10% in più, per chi userà il Salario Variabile in welfare per devolvere quota parte del risparmio contributivo aziendale al lavoratore. “QUOTA PARTE”.
Ci riconosceranno una parte di ciò che loro risparmieranno in tasse se tu scegli, ad esempio, di dire che possono tenersi i soldi del tuo premio per pagarci il pranzo al Bar Atlantic e farti evitare la tassazione della somma.
Quest'anno potremmo pagarci anche l'abbonamento ai mezzi pubblici: l'urbano di Milano, ad esempio, che costa 35 euro al mese. Per dodici mesi, sono 420 euro (praticamente pari al premio di 430 euro, FERMO DAL 2004).
Il Comune di Milano, però, dice che lo Stato gira meno tasse, e stanno finenedo i soldi. ha già deliberato l'aumento del biglietto da un euro e cinquanta a DUE EURO; aumento che si rifletterà su tutti gli abbonamenti, in proporzione. Tra un anno, il premio non basterà a coprire dodici mesi di mezzi pubblici. Vedete anche voi una spirale verso il basso? Ne riparleremo presto.
Intanto: il 16 febbraio i confederali si vedranno per il monitoraggio dell'applicazione dell'Accordo Domenicale!