Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

29 novembre 2018

La La Landini

IL RITORNO DEL MARITO SCEMO

Forse siete tra i consumatori seriali di fiction, e adorate divorare intere stagioni di Troni di Spade, Gomorre varie e Walking Dead... Vi farà piacere quindi se oggi tratteremo proprio di “morti che camminano” e di aggiornamenti sul teleromanzo più seguito degli ultimi mesi: dopo “L'Amica Geniale”, “Il Marito Scemo”.

I più attenti lettori di questo blog sanno che una delle nostre passioni è diffondere i comunicati di Filcams-CGIL, Uiltucs-UIL e Fisascat-CISL ogni volta che annunciano allegri di aver “ottenuto” una limitazione dei danni da loro stessi creati. Non muovono un dito contro le assunzioni con domenica ordinaria e allora firmano un Contratto Nazionale con la domenica obbligatoria per tutti, per “solidarietà”. Poi ti dicono che l'articolo 141 appena firmato è terribile e quindi bisogna fare un Accordo domenicale per evitare che Esselunga lo applichi..

Abbiamo scritto, a proposito di un volantino Uil:

“Dicono (come la Cgil) che hanno ottenuto la riduzione del numero di domeniche obbligatorie: uno pensa di vedere un asterisco che rimanda ad una nota sul retro, dove ci ricordano che se sono obbligatorie è per colpa loro. Invece no. Come essere sposati con un marito che ti vende tutte le lampadine di casa, ti lascia al buio e poi un giorno ti fa trovare due candele in soggiorno: Amore! Ho ottenuto di illuminare una stanza! ...sono bravo, eh?”.”
Bene: eccovi un'altra puntata:

 

Breve riassunto: nel 2016 si apre la

15 novembre 2018

Social o Sms ?

Liquidati con un SMS! NO, noi non ci stiamo!

Comunicato a tutti i lavoratori che credono ad un sindacato di base che per sua natura deve essere conflittuale con i padroni e incalzante con i governi di qualsiasi colore essi siano.

Durante un incontro informale avvenuto nel mese di luglio presso gli uffici del Ministero del Lavoro a Roma, nel quale si parlava dell’abolizione del Decreto Monti “SalvaItalia” tanto annunciata dai due vice-Premier Salvini e Di Maio in campagna elettorale, abbiamo avuto modo, grazie ad una nostra delegazione presente, di anticipare alcune delle principali criticità che erano state già individuate dialogando con i lavoratori all’interno di negozi e centri commerciali. In quell’occasione abbiamo ricevuto rassicurazioni dallo Staff del ministero sul fatto che avremmo avuto altre occasioni ufficiali di approfondimento e proposta, per la considerazione e l'eventuale inserimento nel testo di Legge, appena fossero iniziate le audizioni vere e proprie.

Abbiamo inviato la richiesta ufficiale ai primi di ottobre e, durante il mese, abbiamo ascoltato in streaming tutte le audizioni, certi che prima o poi arrivasse anche il nostro momento: ciò non è successo. Dopo aver richiesto spiegazioni, ci ritroviamo con un SMS dello Staff il quale ci avvisa che le audizioni sono terminate e che, se vogliamo, possiamo lasciare in segreteria una nostra relazione in merito alle nostre proposte, riassunte brevemente qui di seguito per i lavoratori, per informazione e come segno di trasparenza sul nostro operato:

  • le aperture domenicali non hanno mai aumentato i volumi di fatturato e servizi, ma li hanno semplicemente redistribuiti: vendere “100” su 7 giorni equivale a vendere “100” in 6 giorni. Farlo su 7 significa solo chiedere maggior flessibilità allo stesso personale. Lo vediamo nella necessità che ha portato TUTTE le grandi catene a rendere meno pagato il lavoro domenicale, con disdette o cancellazioni di accordi integrativi che premiavano il maggior disagio del dipendente; al contrario vengono chiesti sacrifici e perdita di diritti per la sostenibilità di un regime di liberalizzazioni scellerato.
  • Le ore/lavoro aggiunte, esempio, dalle aperture h24 del gruppo Carrefour, presto hanno dovuto essere coperte con l'inserimento di appalti a lavoratori con retribuzioni di molto inferiori e diritti inesistenti rispetto al dipendente diretto.
  • Le ore di apertura totali hanno anche un impatto sistemico generale.  Una vetrina di insalate piena 7 giorni su 7 H24 crea 1/7 in più di spreco, spreco che si rifletterà inevitabilmente sul consumatore e sul lavoratore agricolo - oltre all’ingente consumo di materie prime per produrlo, come ad es. acqua, energia ecc...
  • Il costo sociale è ingente, ma può essere quantificato: invitiamo a calcolare quanti strumenti di sostegno al reddito sono messi in atto dall'Inps per prestazioni in copertura di orari disagiati, come ad esempio mezzi quali il Congedo Parentale frazionato o le ore di permesso ex legge 104/92 vengono richieste spesso per mancanza di alternative per sopperire ad orari proibitivi (chiusura alle 24) o turno domenicale.
  • Si agita anche lo spettro della minaccia dell'e-commerce, la spesa on-line, dicendo che è un mercato senza regole. Si afferma implicitamente che, per contrastare un mercato digitale senza regole c'è bisogno che le regole vengano tolte anche a noi.

Proposte e suggerimenti

  • Abrogazione decreto “SalvaItalia” per la parte che riguarda la liberalizzazione

4 novembre 2018

Taranto- ILVA

Manifestazione di Taranto del 26 ottobre 2018... dalle colleghe di Esselunga Olgiate Olona


TARANTO: LA CITTA’ FANTASMA


La FLMUniti Cub in collaborazione con i lavoratori dell’ILVA di Taranto, ha
organizzato una manifestazione nella città per lanciare un forte messaggio di lotta e di speranza e noi Annalisa e Monica, lavoratrici Esselunga della Flaica Uniti - CUB, abbiamo deciso di parteciparvi per dare maggiore solidarietà a queste persone.

Arrivati a Taranto ci è apparsa subito drammatica la situazione: vedere in lontananza l’Ilva, una struttura immensa che sovrasta tutto con le sue recinzioni alte e le sue ciminiere altissime che buttano fuori fumi visibili da lontano e vedere sulle strade, sui tetti e sulle piante strati impressionanti di polvere rossa ci ha davvero sorpreso e turbato molto.

Partecipare a questo corteo ci ha permesso di poter parlare con la gente che vive quotidianamente questa realtà e quindi potervelo raccontare.

I cittadini di Taranto non vivono una vita normale, infatti spesso hanno dei veri e propri “coprifuoco” chiamati WIND DAY, giornate in cui intere famiglie sono costrette a non uscire dalle proprie abitazioni per nessun motivo a causa del vento che alza queste polveri altamente pericolose. In quei giorni le scuole, i negozi vengono tenuti chiusi proprio per evitare di respirare queste sostanze tossiche e la città si trasforma in una città deserta, una città fantasma.

L’infanzia di questi bambini viene letteralmente privata perché spesso non possono uscire a giocare, i parchi sono contaminati e quindi per loro giocare fuori casa è quasi impossibile.

Taranto è una città divisa in due: ci sono coloro che credono in un futuro migliore e vedono nella riapertura dell’Ilva un’opportunità di lavorare e mantenere le loro famiglie e dall’altra coloro che denunciano e lottano ogni giorno per avere una città pulita e una vita “normale”.
A Taranto c’è quella che noi definiamo “guerra tra poveri”, dove ci sono lavoratori disposti a tutto pur di mantenere il lavoro consapevoli dei forti rischi che corrono ogni giorno e cittadini, ma anche lavoratori che invece vogliono un totale cambiamento della città attuando le bonifiche al territorio circostante e la chiusura della zona calda dell’Ilva per evitare queste continue morti.

Per noi è stata un’esperienza molto toccante, quasi surreale che abbiamo voluto condividere con voi per rendervi partecipi di una realtà davvero drammatica che ci tocca da vicino.
Abbiamo visto numerose mamme, ragazzi giovanissimi e bambini manifestare insieme a noi che ci hanno raccontato di quanti loro amici, parenti hanno perso la vita, e nonostante ciò lottano e continuano a denunciare la situazione drammatica perchè non hanno perso la speranza di vedere in futuro un cambiamento.
Dalle loro parole si è percepita la rabbia, il dolore e la sofferenza per tutto ciò che hanno passato e che vivono quotidianamente, ma non hanno perso la voglia di lottare.
Anche i bambini sono abituati a partecipare attivamente alle manifestazioni, ai cortei e non si tirano certo indietro. infatti accanto a noi due bambini di 5 e 6 anni tenevano con forza lo striscione e si facevano fotografare con le loro mascherine in segno di protesta.
Questa esperienza è stata per noi una grossa opportunità, conoscere una realtà così diversa dalla nostra con tante difficoltà e avere la possibilità di poter sentire le loro esperienze e le loro continue battaglie è stato davvero molto toccante.

Il cambiamento è possibile e ne siamo certe ma bisogna avere la forza ed il coraggio di esporsi in prima persona e di rimanere uniti.
Per molti lavoratori è troppo faticoso e dispendioso aderire ad uno sciopero, ma se nessuno scioperasse? Vi siete mai chiesti che fine faremmo tutti noi lavoratori?
Questa povera gente non si arrende e continua a lottare e deve essere un esempio per tutti.

Lo sciopero è l’unico strumento che abbiamo per far sentire la nostra voce e deve essere più che mai partecipata per dare un forte segnale ai padroni, a chi tiene il “potere”.

Siamo noi i protagonisti, siamo noi la vera forza!!

Questo è il messaggio che deve arrivare a tutti, anche a noi lavoratori Esselunga.
Molto spesso i colleghi non aderiscono agli scioperi per paura di ripercussioni personali, di esporsi troppo, ma facendo così cari colleghi non fate altro che collaborare con l’azienda che piano piano ci sta privando dei nostri diritti conquistati con dure lotte e manifestazioni dai nostri padri.
Noi non ci stiamo e non vogliamo essere “schiavi” dei padroni e tu collega da che parte stai?
Il futuro dipende anche da te!!!


MONICA e ANNALISA