Manifestazione di Taranto del 26 ottobre 2018... dalle colleghe di Esselunga Olgiate Olona
TARANTO: LA CITTA’
FANTASMA
La FLMUniti Cub in
collaborazione con i lavoratori dell’ILVA di Taranto, ha
organizzato una manifestazione nella città per lanciare un forte
messaggio di lotta e di speranza e noi Annalisa e Monica, lavoratrici
Esselunga della Flaica Uniti - CUB, abbiamo deciso di parteciparvi
per dare maggiore solidarietà a queste persone.
Arrivati a Taranto ci è
apparsa subito drammatica la situazione: vedere in lontananza l’Ilva,
una struttura immensa che sovrasta tutto con le sue recinzioni alte e
le sue ciminiere altissime che buttano fuori fumi visibili da lontano
e vedere sulle strade, sui tetti e sulle piante strati impressionanti
di polvere rossa ci ha davvero sorpreso e turbato molto.
Partecipare a questo corteo ci
ha permesso di poter parlare con la gente che vive quotidianamente
questa realtà e quindi potervelo raccontare.
I cittadini di Taranto non
vivono una vita normale, infatti spesso hanno dei veri e propri
“coprifuoco” chiamati WIND DAY, giornate in cui intere
famiglie sono costrette a non uscire dalle proprie abitazioni per
nessun motivo a causa del vento che alza queste polveri altamente
pericolose. In quei giorni le scuole, i negozi vengono tenuti chiusi
proprio per evitare di respirare queste sostanze tossiche e la città
si trasforma in una città deserta, una città fantasma.
L’infanzia di questi bambini
viene letteralmente privata perché spesso non possono uscire a
giocare, i parchi sono contaminati e quindi per loro giocare fuori
casa è quasi impossibile.
Taranto è una città divisa
in due: ci sono coloro che credono in un futuro migliore e vedono
nella riapertura dell’Ilva un’opportunità di lavorare e
mantenere le loro famiglie e dall’altra coloro che denunciano e
lottano ogni giorno per avere una città pulita e una vita “normale”.
A Taranto c’è quella che
noi definiamo “guerra tra poveri”, dove ci sono lavoratori
disposti a tutto pur di mantenere il lavoro consapevoli dei forti
rischi che corrono ogni giorno e cittadini, ma anche lavoratori che
invece vogliono un totale cambiamento della città attuando le
bonifiche al territorio circostante e la chiusura della zona calda
dell’Ilva per evitare queste continue morti.
Per noi è stata un’esperienza
molto toccante, quasi surreale che abbiamo voluto condividere con voi
per rendervi partecipi di una realtà davvero drammatica che ci tocca
da vicino.
Abbiamo visto numerose mamme,
ragazzi giovanissimi e bambini manifestare insieme a noi che ci hanno
raccontato di quanti loro amici, parenti hanno perso la vita, e
nonostante ciò lottano e continuano a denunciare la situazione
drammatica perchè non hanno perso la speranza di vedere in futuro un
cambiamento.
Dalle loro parole si è
percepita la rabbia, il dolore e la sofferenza per tutto ciò che
hanno passato e che vivono quotidianamente, ma non hanno perso la
voglia di lottare.
Anche i bambini sono abituati
a partecipare attivamente alle manifestazioni, ai cortei e non si
tirano certo indietro. infatti accanto a noi due bambini di 5 e 6
anni tenevano con forza lo striscione e si facevano fotografare con
le loro mascherine in segno di protesta.
Questa esperienza è stata per
noi una grossa opportunità, conoscere una realtà così diversa
dalla nostra con tante difficoltà e avere la possibilità di poter
sentire le loro esperienze e le loro continue battaglie è stato
davvero molto toccante.
Il cambiamento è possibile e
ne siamo certe ma bisogna avere la forza ed il coraggio di esporsi in
prima persona e di rimanere uniti.
Per molti lavoratori è troppo
faticoso e dispendioso aderire ad uno sciopero, ma se nessuno
scioperasse? Vi siete mai chiesti che fine faremmo tutti noi
lavoratori?
Questa povera gente non si
arrende e continua a lottare e deve essere un esempio per tutti.
Lo sciopero è l’unico
strumento che abbiamo per far sentire la nostra voce e deve essere
più che mai partecipata per dare un forte segnale ai padroni, a chi
tiene il “potere”.
Siamo noi i protagonisti,
siamo noi la vera forza!!
Questo è il messaggio che
deve arrivare a tutti, anche a noi lavoratori Esselunga.
Molto spesso i colleghi non
aderiscono agli scioperi per paura di ripercussioni personali, di
esporsi troppo, ma facendo così cari colleghi non fate altro che
collaborare con l’azienda che piano piano ci sta privando dei
nostri diritti conquistati con dure lotte e manifestazioni dai nostri
padri.
Noi non ci stiamo e non
vogliamo essere “schiavi” dei padroni e tu collega da che parte
stai?
Il futuro dipende anche da
te!!!
MONICA e ANNALISA