Il futuro è digital...ma non per tutto! per ora...
Saltiamo un giro sul tema “domeniche” per occuparci di un argomento che, da un paio di mesi almeno, sta facendo discutere.
Chiunque abbia ritirato la busta paga a fine gennaio, si è ritrovato, insieme al cedolino cartaceo, ben due volantini colorati (stampati su un solo lato 🌲😎) che annunciano la digitalizzazione di alcuni elementi del rapporto di lavoro: l'istituzione di “MyArea”, il luogo virtuale dove verranno “caricate” le buste a fine mese, e la firma “digitale” che dovrebbe aiutare a “velocizzare” lo “scambio di info” e le “richieste” (?).
Siamo in una congiuntura economica in cui ogni giorno, potenzialmente, può portare una novità: chi l'avrebbe mai detto, anni fa, che saremmo arrivati ad accettare i buoni pasto? I più attenti si ricorderanno, sul nostro periodico storico “Fragola News”, un articolo con cui si difendeva la scelta di non accettare convenzioni (sotto lo slogan: “Pasti buoni sì, buoni pasto no”).
Nel frattempo, sotto il peso della valutazione costi/benefici è stato accantonata anche la più recente incarnazione della rivista (“Da Noi”) e le borse gialle “simbolo” di Esselunga sono ancora Made in Vietnam (“Da Hanoi”?).
Negli ultimi articoli abbiamo cercato di spingere a ragionare sul nostro lavoro in rapporto al sistema economico intero proprio perché pensiamo che ogni singola novità (o conferma) può essere un indizio della direzione in cui ci stiamo muovendo: logico che anche questa rivoluzione digitale vada vista in questa ottica.
Ci stupisce un po' che venga sottolineato il risparmio potenziale di mezzo milione di fogli e buste all'anno, col cedolino elettronico: nello stesso momento, la nuova procedura alla cassa per i crediti/rimborsi non prevede più il “caricare” il credito sulla Fidaty (che lo scala in automatico) ma obbliga a stampare in fogli A4 un codice a barre – anche per un euro di differenza su una variazione mancata. Praticamente, i fogli che risparmieranno per le buste paga in un anno, serviranno per un mese di crediti “virtuali”?
Vedremo gli sviluppi, nei prossimi mesi: ci poniamo, come sempre, senza pregiudizi ma con tanto spirito di osservazione. Qui sopra (la miniatura cliccabile), dove poter vedere una nostra modesta proposta, già fiduciosamente inviata all'Azienda: qualora abbiate altri suggerimenti, saremo lieti di fare da portavoce.
⬇⬇⬇⬇⬇⬇⬇⬇ al fine di scongiurare questi scenari, molto frequenti.
Insomma: intervengono solo se si sentono attaccati, altrimenti non hanno nulla da dire (su argomenti che dovrebbero essere il loro pane quotidiano!).
Per invitarli a partecipare, concludiamo quindi con una notizia: il Segretario della Uiltucs in carica, Barbagallo, e quello uscente, Angeletti, in piena sintonia con il gruppo dirigente hanno deciso che non è il caso di capire che fine fanno i soldi degli iscritti:
Utilizzando una legge fatta apposta da Gentiloni, per i furbi come loro, il cognato di Renzi e la famiglia Bossi (che, grazie a Salvini, non pagheranno mai gli illeciti), i sindacalisti Uil potranno evitare di dover spiegare a che titolo si può andare in crociera o in una gioielleria spendendo i soldi degli iscritti.
E non solo degli iscritti: anche quelli che si autoassegnano, chiedendo al Padrone di prenderli direttamente prima che raggiungano le nostre tasche, insieme a Cgil e Cisl. Puntualmente visto anche a dicembre,con la firma del CCNL della Grande Distribuzione e l'art.243-bis.
Ora, se incontrate un sindacalista Uil, sapete che avete davanti un amico, un collega, ma anche un dirigente di un'organizzazione dove con i soldi non si comprano solo le bandiere, ma anche gli Swarovski: il futuro, con loro, come può non essere brillante?
CambiaLiberamente Staff
