Raccolta firme promossa dalla CGIL per una proposta di legge sulla regolamentazione delle gare d’appalto.
La proposta del sindacato si pone l’obiettivo di garantire la continuità dei trattamenti dei lavoratori/lavoratrici impiegati/e nelle filiere degli appalti pubblici e privati, di contrastare la concorrenza sleale tra imprese e di tutelare l’occupazione nei cambi d’appalto.
Di seguito un video tratto dal blog della Filcams di Varese che bene rende l'idea di quello che accade nel complicato mondo degli appalti, con poche regole, peggiorate indubbiamente dal Jobs act, e le conseguenze per i lavoratori e le lavoratrici.
“Le nuove regole contenute nel Jobs Act – sottolinea l’organizzazione sindacale – aggravano
ulteriormente questa situazione, perché a seguito di un cambio d’appalto anche i lavoratori e le lavoratrici con una lunga anzianità vedranno venir meno anche quelle poche tutele che avevano fino ad ora in materia di licenziamenti. Era stato promesso un allargamento delle tutele ai più deboli, ma poi si è fatto esattamente il contrario”. Con questa proposta di legge la Cgil vuole mettere in campo tutta una serie di azioni a tutela della dignità dei lavoratori mettendo in sicurezza al tempo stesso anche la qualità del servizio che viene offerto ai cittadini. “Quando vi è qualità del lavoro – precisa il sindacato – vi è anche qualità del servizio. Diversamente tutto è compromesso”.
Il sindacato crede che per tutelare i lavoratori e le lavoratrici che operano nei servizi in appalto sia necessario: ripristinare la responsabilità solidale tra impresa appaltante e ditta appaltatrice; reintrodurre gli indici di congruità a garanzia dei livelli occupazionali; mettere in campo forme di controllo che contrastino l’illegalità e le infiltrazioni mafiose; sancire regole che tutelino nei cambi d’appalto la garanzia occupazionale e il rispetto dei diritti contrattuali; inserire sistemi di valutazione che permettano l’assegnazione a chi propone un’offerta economicamente più vantaggiosa e non il massimo ribasso; escludere dalle procedure di aggiudicazione degli appalti le imprese che abbiano gravemente violato gli obblighi nei confronti dei propri dipendenti, iscrivendole in un apposito registro presso l’Autorità Anticorruzione. “Tutto questo – evidenzia la Cgil – non può prescindere da una consultazione preventiva tra le organizzazioni sindacali e le stazioni appaltanti per prevedere apposite clausole di salvaguardia all’interno dei bandi di gara e dei capitolati”.
Tratto da www.gonews.it
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