Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga ma siamo in grado di dare informazioni utili anche a tutti coloro che lavorano nella GDO..

2 maggio 2016

Accordo sul lavoro domenicale, oggi parte la sperimentazione per i negozi selezionati. (per ora)

Oggi 2 Maggio 2016 parte la sperimentazione dell'accordo sul lavoro domenicale ( ieri i punti vendita di Esselunga sono rimasti chiusi) nei negozi che sono stati scelti in prima battuta per la sperimentazione, ma i lavori per alcune filiali tra quelle scelte sono ancora in alto mare, mentre in alcuni punti vendita sono stati trovati accordi di negozio sulla sperimentazione.


tratto da luciannacalvis.it
Ma ciò non toglie che la sperimentazione  in questi negozi parta comunque.

Pare che ci sia stata comunque un po di confusione nei primi incontri (forse pianificata) e si sia perso del tempo prezioso.

Il processo della trattativa di negozio in sintesi, dovrebbe avvenire, in pratica, attraverso una serie di passaggi: 

1) Informazioni che l'azienda dovrebbe fornire, per adempiere alla prima fase della contrattazione che servirebbero a capire di quanto personale diviso per reparti il negozio ha bisogno anche in funzione dei flussi di vendita.
In questo caso le RSU/RSA di negozio dovrebbero verificare che siano dati sufficientemente completi per iniziare la trattativa, e se possano servire a capire se l'azienda sta "sparando" troppo alto con la richiesta di personale.

2)Individuare insieme una modalità di gestione della programmazione, in tutti i suoi aspetti, (turni , riposi, come concordare le domeniche "liberate"  con e per  i lavoratori interessati, ecc...)
tratto da assogaps.org

3) MA SOPRATTUTTO, a nostro avviso, tener conto di come si sono espressi i lavoratori, attraverso il referendum, nel punto vendita interessato.

Quest'ultimo punto (ma primo, per noi, in ordine di importanza) dovrebbe essere indubbiamente tra i più rilevanti, perché altrimenti si rischia di tradire il mandato ricevuto dei lavoratori che ci hanno eletto, e che comunque rappresentiamo.

Partiamo dal presupposto che riteniamo (ma non solo noi) inutile firmare un accordo di negozio tale e quale a quello nazionale, per il semplice motivo che eventualmente l'accordo di punto vendita dovrebbe essere migliorativo, tenendo conto delle specificità del negozio, dei lavoratori, del loro parere, ma comunque in generale, diverso, più calzante alle esigenze di entrambi i soggetti, altrimenti non si capisce a cosa serve fare un accordo di punto vendita.

Se cosi non fosse, se i dati forniti non fossero esaustivi per la trattativa, se non ci fosse una condivisione sulla programmazione (già le prime criticità stanno emergendo), se non ci fosse una miglioria rispetto all'accordo quadro nazionale (che è magari già stato bocciato dai lavoratori di quel punto vendita, attraverso il referendum), bisognerebbe firmare a questo punto "un mancato accordo", specificandone i motivi.

Firmare un "mancato accordo" significa che l'azienda potrà comunque applicare l'accordo quadro nazionale, ma si specifica che in quel punto vendita non c'è stata un'intesa, per x motivi.
E questo è molto importante anche per rivendicare eventuali migliorie o per interrompere la sperimentazione tra un anno.


tratta da nonciclopedia.wikipedia.com
Se a fine anno risulterà dagli atti che tutto è andato liscio, anche se magari non è cosi, rimarranno veramente ben poche carte in mano da giocare per fare qualsiasi cosa.

Ad ogni modo di tutti questi passaggi vi dovrebbe rimanere traccia attraverso dei verbali di riunione, i quali poi dovrebbero essere girati ad una sorta di "cabina di regia", ovvero di un gruppo di delegati(RSU/RSA) dei negozi (per quanto riguarda Filcams Cgil,), facenti parte del coordinamento nazionale, cosi da raccogliere più informazioni possibile sull'andamento delle trattative durante questo anno di sperimentazione dei vari negozi interessati.  Ma ad oggi a quanto pare questo gruppo di lavoro non è stato ancora creato (e il tempo passa veloce).

Per concludere, personalmente riteniamo come primo concetto che il parere espresso dai lavoratori sia un elemento vincolante rispetto ad una trattativa di negozio, e che prima di prendere qualsiasi decisione sia opportuno fare una assemblea con i lavoratori.

Fa sempre un po effetto vedere raggiungere accordi di negozio, a nostro avviso, uguali o peggiorativi rispetto all'accordo quadro nazionale in quei punti vendita dove è prevalso il voto contrario all'accordo stesso, come ad esempio (per citarne un paio di nostra conoscenza) Venegono Inferiore (Va) e Masnago (Va), dove rispettivamente i lavoratori si sono espressi con 64 contrari e 54 favorevoli e 115 contrari e 60 favorevoli nel secondo caso.

Vi terremo aggiornati sul proseguo della sperimentazione, ma contiamo anche di avere informazioni direttamente dai lavoratori interessati, attraverso la nostra mail cambia.liberamente@gmail.com oppure attraverso i commenti.

Lo staff di cambialiberamente.

P.S. "Se vuoi che i commenti restino liberi e anonimi come è accaduto fin'ora (onde evitare censure anche per noi),  esprimiti pure liberamente nel merito delle questioni con il tuo punto di vista, ma ti chiediamo di utilizzare un linguaggio consono e non violento e minaccioso, grazie"