Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga ma siamo in grado di dare informazioni utili anche a tutti coloro che lavorano nella GDO..

10 settembre 2016

Entibilaterali e Covelco


Facciamo i conti della "serva"


Già nel febbraio 2016 nel bilancio preventivo della Filcams CGIL si evidenziavano
 Foto:agileimpact.org
principalmente due fonti di entrata, una delle quali, da deleghe volontarie (il tesseramento) che è pari al 36% del totale, le altre entrate, il 64%, provengono da quote di adesione contrattuale in ogni CCNL rinnovato tutti i lavoratori iscritti e non, volenti o nolenti, pagano una quota annuale solo ai sindacati firmatari, altri contributi derivano da previdenza e assistenza (parliamo della sanità integrativa e della pensione integrativa), ed infine dai "famigerati" Enti Bilaterali e dal contributo CoVelCo.


In  pratica  la  larga  maggioranza  dei  contributi delle tre sigle principali  non  arriva  dagli  iscritti ,mediante tesseramento  ma da:
  • Finanziamenti diretti e indiretti dalla controparte (le aziende).
  • Dallo  stato  e  dai  lavoratori  a  cui prelevano obbligatoriamente una quota annuale.
Questo è il vero punto di dissenso e la nostra fonte di preoccupazione: ormai, sindacati come cgil cisl uil   che   non   si   reggono solo   con   la   quota d’iscrizione  dei  propri  sostenitori  possono ritenersi realmente indipendenti?
  
123rfd.com
Tutto questo  limita  fortemente  la  capacità  del sindacato  nell’esercizio  delle  proprie  funzioni, quelle cioè di difendere   i lavoratori, mentre si accentua la  dinamica di burocratizzazione dell’apparato sindacale, che anzichè rispondere ai bisogni dei lavoratori rischia di rispondere solo alla logica della propria autoconservazione.
  
Una parte importante delle entrate (circa   32%) deriva dalla firma dei contratti, anche   questo   aspetto rischia di accentuare la burocratizzazione dell’apparato sindacale rispetto agli interessi dei    lavoratori e lavoratrici. Se si sancisce la logica che  solo attraverso  la  sottoscrizione  del  CCNL  si  può accedere a questa importante fonte di entrata economica, si è spinti verso l’accettazione dei CCNL a prescindere,  anziché valutare l’effettivo contenuto dello stesso.

Tutti  i  contratti  nazionali,  in  questi  ultimi  anni, hanno  peggiorato  gli  accordi  e  le  condizioni precedenti, e quando hanno conservato qualche  diritto  per  chi  già  al  lavoro,  hanno cancellato  quello  stesso  diritto  per  chi  veniva assunto. Così si è creato un doppio regime contrattuale: i  nuovi   assunti   sottopagati   e senza diritti, e i vecchi assunti che li perdono, i diritti, un contratto dopo l’altro.

Se  quasi  1/3  delle  entrate  complessive  della categoria provengono da questa voce è evidente che le organizzazioni, non  solo  la Filcams,  essendo  questo  discorso  valido  per tutte le categorie della Cgil, è spinta a cercare di  chiudere  il  CCNL  a  tutti  i  costi.  Ma  come possiamo facilmente immaginare questa è una logica  perdente,  soprattutto  per  i  lavoratori  e lavoratrici  che  vogliamo  rappresentare,  e, alla lunga, anche per il sindacato stesso.

Per questo motivo come guppo Cambialiberamente e come
gruppo di rsu variegato, nel senso che siamo trasversali e apparteniamo a sigle sidacali diverse e antitetiche, confederali e non, ci battiamo per un sindacato  INDIPENDENTE,  dai  padroni  e  dai governi,  questo,  in  estrema  sintesi,  il  motivo del nostro dissenso.  L’indipendenza di classe del  sindacato  deve  partire  dalla  sua  piena autonomia  economica, con bilanci pubblici e trasparenti.

E’ evidente che un sindacato indipendente e di classe operaia non potrà che essere nello stesso tempo profondamente democratico e di lotta, a partire dal  rifiuto delle RSA imposte, (le RSA per cgil-cisl-uil sono nominate da loro e non elette dai lavoratori perché ovunque, sia  possibile  eleggere le  rappresentanze  universali tra i lavoratori, che   devono  essere  elette  su  base proporzionale  dove  tutti  sono  elettori ed eleggibili, dove qualunque Organizzazione Sindacale (anche di base) possa partecipare e indire elezioni per eleggere le RSU, togliendo di fatto il monopolio di mano a Cgil Cisl e Uil.

Come ci piacerebbe, che fosse  sancito  l’obbligo  di  referendum su tutti gli accordi, con il rispetto del pluralismo e il diritto al dissenso.

Ma soprattutto,  la  priorità  rimane  la  battaglia per  una  legge  sulla  rappresentanza  sindacale che  garantisca  il  diritto  delle  lavoratrici  e dei lavoratori a  scegliere da chi farsi rappresentare  e  a  votare  su  piattaforme  o accordi e  respingere ovunque  il principio incostituzionale per cui i diritti    sindacali spettano solo a chi firma gli accordi.

Lo staff di cambialiberamente.