Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

17 settembre 2017

Addio 16 agosto

"Aggiornamento ultim'ora" 
Oggi 11 giugno 2018 apprendiamo da Esselunga s.p.a. tramite articolo su il quotidiano "La Prealpina" che solo per la provincia di Varese il festivo del 16 agosto è ancora vigente e quindi usufruibile da tutti i lavoratori che desiderino astenersi dal lavoro.

"Wingardium leviosa!!!"...
harrypotter.vichy.com

...con un colpo di magia sparisce la festività del 16 agosto 

Ed è così che sotto la morsa del caldo ferragostano mentre molti di noi si godevano mari e monti,  Federdistribuzione, in sordina, fa sparire una festività dal calendario di coloro che lavorano nelle provincie di Milano, Varese, Monza Brianza e Lodi.

Una notizia che è passata quasi inosservata, cosi come pure si trascina il silenzio assordante di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Milano, a parte il solito volantino di rito "BASTA RICATTI ", ma il vero ricatto che temono è il taglio degli enti bilaterali, cosa che da parte di Federdistribuzione avverà a breve (ma di questo ne riparleremo).
    Ci siamo chiesti  [...]: poteva la triplice (Cgil, Cisl e Uil) richiedere un incontro a Federedistribuzione per capirne la motivazione? La risposta è Si è stato chiesto, ma Federdistribuzione ha negato con un bel 2 di picche!   
Esselunga si adeguerà? sfruttando l'ennesima occasione servita su di un piatto d'argento, proseguendo anch’essa con la di riduzione di diritti e di stipendio o tempo libero di qualità! e come al solito facendo cassa!

Ricordando che la maggioranza dei negozi sono concentrati nelle province che facevano parte dell’accordo per la festività del 16 agosto. 


Ma quanto contano!
  • Sono questi i soggetti presenti al tavolo delle trattative a nome e per conto nostro?
  • Come si può avere un accordo sperimentale (sulle domeniche) in Esselunga, con CONTENUTI ECONOMICI, con una controparte che nel frattempo ti aggiunge 6 ore di lavoro (annuale) e poi con molta semplicità toglie una festività che sarebbe stata inclusa nella scaletta delle maggiorazioni (Ergo: hanno agito unilateralmente su un elemento che di fatto faceva parte di una trattativa in corso). 
  • Esselunga (che poi è un "sol uomo" con Federdistribuzione) si adeguerà sfruttando l'ennesima occasione, servita su di un piatto d'argento, proseguendo anch'essa con la riduzione di diritti, di stipendio e/o tempo libero di qualità (fantastico :-( ).
Morale della favola dall'anno prossimo (2018) il 16 agosto si lavorerà, in quanto sarà una normale giornata di lavoro (nessuna facoltatività) il tutto pagato come una giornata ordinaria (ora ci siamo capiti credo), e questi soldi risparmiati? a chi vanno?

Secondo noi, manca proprio la voce dei lavoratori ai tavoli delle trattative, la nostra, quella voce di semplice buon senso e capacità negoziale concreta che solo chi si “sporca le mani” tutti i giorni lavorando può avere, per dire che gli ACCORDI SPERIMENTALI (quindi “work in progress”) non si possono portare avanti in questa maniera, e a questo punto ci si alzava dal tavolo, mandando all’aria la trattativa sperimentale, punto!
studiomorato.com

Per spiegare meglio: 
il 16 agosto risultava un giorno Festivo (frutto di accordi provinciali datati, ma vigenti in prov. di MI-VA-MB), quindi come se fosse in ROSSO sul calendario, Federdistribuzione non ha fatto altro che disdettare tali accordi e il gioco è fatto il 16 agosto torna scritto in NERO sul calendario degli interessati, portandosi dietro la festività pagata.

Infatti, in caso si fosse deciso di lavorare (fin ad ora) oltre alla giornata pagata si percepiva il 30% della maggiorazione festiva (sulle ore lavorate), che poteva essere anche più del 30% se considerate, come dicevamo, che le festività in Esselunga ( in virtù dell'accordo sperimentale) vengono computate nella scaletta della maggiorazione per il lavoro domenicale (appunto... ma la triplice a proposito di ciò non dice nulla), il che vuol dire che se eravate arrivati tra domeniche e festività "Già" al..mmm....diciamo 40/50%, ma perchè no anche di più, questa sarà la percentuale di maggiorazione che perderete (non so se ci siamo capiti).

E noi dipendenti di Esselunga non siamo indignati? (...domanda di riserva ???)

Quindi, dopo aver subito l'accordo domenicale  in tutto e per tutto, con il consenso di CGIL CISL UIL, con i propri delegati impegnati a farci digerire in maniera "controllata" l'accordo del 22 gennaio 2016 (e successive modifiche ed integrazioni);

orari di apertura ampliati 7:30 - 22 imposti senza neanche consultare i propri lavoratori (figuriamoci) e tanto meno avvisare le O.S., con le quali probabilmente, davano già per scontato il placido benestare... Più altre porcherie passate, ma ben note (eventi malattia, permessi decurtati, più ore settimanali hai nuovi assunti ecc...)


Ma cosa ci potrebbero togliere ancora affinchè l'indignazione
faccia da volano e torni a scuotere le nostre coscienze? (c'è ancora un po di roba tranquilli) così da poter smettere di curare il nostro "orticello privato" (o la collezione di wizzis di Harry Potter) e insieme curare gli interessi di tutti, bene ve lo diciamo noi, ci restano le FERIE PAGATE!, già,  non trovate strano che ci paghino per andare in ferie?

È davvero così? in questo paese dai limitati diritti accade ormai anche nel mondo del lavoro, che anzichè estenderli i DIRITTI, a TUTTI si preferisce toglierli anche ai pochi?


A risentirci per i prossimi smantellamenti...
CambiaLiberamente Staff

11 commenti:

  1. Si ci sarà una grande rivolta, specialmente da parte di quei lavoratori esselunga non milanesi per i quali il 16 agosto non è mai stato facoltativo

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    1. Eccolo l'atteggiamento giusto di chi cura il Sè, ci gode se qualcuno, il suo collega accanto questa volta, perde qualcosa, anziche domadarsi cosa poteva fare per mantenere ed estendere a tutti la festività.Mi spiace ma traspare proprio dal tuo scritto questo sentimento.
      Ciao, Michele

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  2. Sarebbe bello, ogni tanto, riuscire a pensare come "NOI".
    Io sono un droghiere, ma se sento che ad un collega di un altro reparto o area viene tolto un elemento economico (di cui io non beneficio), la mia prima reazione è: "Ci hanno tolto qualcosa. Il Datore da oggi pagherà meno i lavoratori". Ho scioperato contro il doppio pomeriggio per le donne, quando hanno iniziato ad imporlo nel 2006, pur non essendone toccato. Anzi: proprio per quello. E mi è sembrato logico.

    Il fatto, inoltre, che le province interessate dal 16 agosto comprendessero una grande fetta di Negozi (un terzo del totale), significa che nelle tasche di Esselunga, ancora una volta, si fermeranno un sacco di soldi fino ad oggi destinati ai lavoratori.

    La giusta reazione, magari, sarebbe una richiesta di MANTENIMENTO delle risorse e conseguente REDISTRIBUZIONE: che gli stessi soldi, insomma, venissero spalmati su tutto il territorio nazionale.

    Ma ci vorrebbe uno scarto, prima. Iniziare a pensare in termini di "NOI".. Perché è con l' IO che ci hanno diviso e fregato, fino ad oggi (l'importante è che non tocchino me).

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  3. Io invece penso che il noi dovrebbe comprendere tutta l'azienda e non solo i dipendenti. Perché altrimenti si finisce per pensare come quelli secondo cui lo stato con le tasse RUBA ai cittadini. Peccato che i cittadini sono parte stessa dello stato a cui vanno i soldi delle tasse. Allo stesso modo se l'azienda per cui lavoro si arricchisce, io non la posso pensare solo come una cosa negativa, sarebbe assurdo. Poi come vengono redistribuiti quei soldi purtroppo non lo posso sapere, al di la di ragionamenti sommari. Mi basta sapere per adesso che Esselunga rappresenta una garanzia per chi ci lavora.

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  4. mai messo in discussione che Esselunga abbia tanti pregi e che sia una garanzia: le porcherie che ci sono in giro e i ciarlatani che ci circondano, soprattutto in questo settore, sono bene evidenti.
    Ma in questo caso non stiamo parlando dell'Azienda che si arricchisce (ben venga!), ma dei vertici che decidono che dobbiamo lavorare di più ed essere pagati meno.

    Secondo il tuo ragionamento, se domani decidessero che dobbiamo fare 48 ore settimanali in cambio dello stesso stipendio di oggi, dovremmo essere contenti perché l'azienda sta risparmiando ed è più solida?

    E lo dico senza sarcasmo: è solo per capire un punto di vista.
    Purtroppo, sono molti i casi (viste proprio le alternative) in cui i lavoratori sono ben propensi ad andare indietro, per il bene dell'azienda.
    Ma è una scelta che, a lungo andare, non paga mai: non mi viene in mente un solo caso in cui un'Azienda che chiede passi indietro e rinunce ai propri dipendenti (RISORSE)alla fine ne sia risultata avvantaggiata.

    I casi limite di Alitalia e Alma dimostrano che tu puoi chiedere ai tuoi lavoratori, ogni giorno, di guadagnare meno di ieri..ma arriva il momento in cui non c'è più nulla a cui rinunciare (professionalità compresa).

    Si sono già presi le deroghe natalizie, la malattia, le 40 ore per i nuovi assunti e ora (per una cinquantina di Negozi) una festività; il potere di acquisto della nostra busta è in caduta libera. Di questo passo, senza aumenti, la nostra paga oraria media fra 5 anni di quanto sarà?

    Meglio di altri, certo... ma come dice Crozza quando imita Marchionne, dopo aver preso un bel po' di diritti ai metalmeccanici: "Non voglio che mi si dica grazie".

    Grazie comunque - come sempre, senza ironia - per il tuo punto di vista: è importante conoscerli tutti

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  5. Michele, ammetto che non mi strappo i vestiti se viene tolta una festività riservata solo a 3 province, anche perché non conosco i motivi per cui è stata istituita. Infatti quando l'ho domandato su questo blog, nessuno ha risposto.

    Marcello: io non rappresento nessuno, quindi non mi sento in dovere di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato per tutti. Infatti accetto più o meno di buon grado le decisioni che arrivano dalle persone a cui spetta prendere decisioni (sindacato, governo, azienda ecc.). Fortunatamente ho la facoltà di scegliere a quale sindacato iscrivermi, quale governo votare e per quale azienda lavorare. In ambienti come questo possiamo solo scambiarci delle opinioni, e se a qualcuno interessa la mia opinione, è che considero l'Esselunga un ambiente di lavoro sereno, sotto tutti i punti di vista. Ho uno stipendio che mi permette di vivere dignitosamente, degli orari e dei ritmi di lavoro che mi permettono di godere del mio tempo libero, e una garanzia di tranquillità economica nel medio-lungo termine. Per questo motivo per adesso non mi sento di contestare ogni singola scelta da parte dell'azienda che apparentemente va a peggiorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, forse perché le persone che ho intorno stanno peggio di me oppure perché ho delle aspettative particolarmente modeste... Riguardo alle festività le considero un lusso anche perché la maggior parte sono dovute a una cultura religiosa alla quale non appartengo. Se le togliessero tutte domani mattina, beh me ne farei una ragione.

    Certo, in linea di principio non condivido il modo in cui l'azienda progressivamente toglie soldi e diritti ai dipendenti, ma non condivido neanche molti comportamenti dei miei colleghi, perciò per il momento il saldo è più o meno pari. Non so se mi sono spiegato. Non voglio esagerare paragonandoci ai dipendenti statali ma qualche analogia non credo di essere l'unico a vederla.

    Ci tengo a precisare che anche se il mio pensiero non sarà condiviso dal 99% dello staff e degli utenti del blog, apprezzo che ci sia uno spazio in cui poter discutere del nostro lavoro.

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    1. Ambiente sereno sotto tutti i punti di vista?
      In che negozio lavori? che faccio domanda di trasferimento!
      Su certe dinamiche aziendali ci sarebbe da scrivere un book.

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  6. "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo
    lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
    La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
    Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può
    rinunziarvi".

    Questo è il testo dell'articolo 36 della Costituzione Italiana, quella che qualcuno ha tentato di cambiare per gli interessi di pochi. Gli italiani hanno però detto NO.

    Le ferie retribuite non possono ancora togliercele perché sarebbe anticostituzionale.

    È comunque abbastanza sicuro che tenteranno di peggiorare ancora le condizioni dei lavoratori.
    Dunque, condivido lo spirito del Post.

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  7. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale pero all'esselunga possono farti lavorare 12 giorni consecutivi senza problemi...

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  8. Ciò non succede solo in Esselunga.
    Il punto è un altro. Lavorare fino a 12 giorni consecutivi è gravoso e causa di stress.
    Poi il lavoratore se si ammala solo 3 volte in un anno gli decurtano il già basso stipendio.

    Inoltre lavorare di domenica penalizza la famiglia. L'unico giorno in cui si può riunire e trascorrere una giornata insieme viene cancellato in nome del profitto.

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