Lissone: barra a dritta...ma non troppo! e news sul finale.
Chi sabato (21 maggio) ha partecipato all'assemblea del negozio di Lissone ha già di per se contribuito ad un cambiamento (che sarebbe importante cogliere).
La determinazione di chi ha partecipato all'assemblea sabato 21 maggio potrà magari contagiare in futuro anche coloro che non sono riusciti a trovare la forza di salire per poter esprimere il proprio pensiero, e speriamo anzi che ciò che hanno fatto i colleghi di Lissone possa rimanere di esempio anche per molti colleghi di altri negozi.
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Abbiamo partecipato all'assemblea del negozio di Lissone, e possiamo dire che abbiamo visto una grande determinazione e una bella energia, tenete presente che fare un'assemblea in Esselunga di sabato non è affatto una cosa semplice, soprattutto per i lavoratori che per tutta la settimana precedente hanno subito un forte "condizionamento", tanto per usare un termine soft.
Ma la partecipazione è stata comunque notevole, anche se quasi dimezzata, ma ce da tener presente anche una situazione veramente paradossale, e cioè, mentre da una parte l'azienda lasciava a casa alcune lavoratrici e lavoratori con ferie e UP (per disperdere la forza dell'assemblea), dall'altra chiamava del personale da altri negozi (anche in numero consistente), soprattutto di cassa e gastronomia, reparti dove c'è stata la maggior concentrazione di presenze, ma in assemblea non è mancata la presenza di personale dei reparti come latticini, profumeria, frutta e verdura ecc., e dall'altra ancora chiedeva con una lettera indirizzata alla RSA un presidio minimo garantito, decisamente molto alto.
Una cosa è certa, ciò che è emerso dai lavoratori in assemblea, a nostro avviso, è che sono stufi di subire decisioni calate dall'alto, che influiscono negativamente sui tempi di conciliazione tra vita e lavoro, e che vengono applicate senza un minimo di condivisione, e vorrebbero indubbiamente fare o proporre qualcosa.
E' inoltre chiaro che gli stessi lavoratori
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L'assemblea comunque ha deciso di formulare, attraverso la propria RSA, richiesta formale d'incontro (in precedenza l'azienda aveva già contattato il funzionario) nella quale chiedere all'azienda di esplicitare le proprie intenzioni rispetto ai presidi, alla gestione delle casse (tradizionali,self ecc.), dei reparti, insomma di come intende gestire la questione "ampliamento orario 7:30/22:00 (sembrerebbe il minimo no?).
Dopo di ché eventualmente provare ad avanzare delle proposte (alcune sono già venute fuori dall'assemblea) per migliorare le condizioni lavorative e conciliazione tempi vita/lavoro che a causa di questo ampliamento di orario di apertura inevitabilmente peggioreranno (pensiamo solo alle lavoratrici che rientreranno a casa intorno alle 23).
Quindi l'assemblea nonostante la propria contrarietà a questo tipo di orari, fa emergere una nota propositiva.
Ma veniamo alle notizie di oggi (26 maggio) data in cui si è
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A quanto pare (come un po ci si aspettava) l'azienda non si è sbottonata più di tanto in merito all'organizzazione dei presidi dei vari reparti ne all'organizzazione in genere, mostrando solo un minimo di calendarizzazione delle casse in base ad alcune presenze volontarie già ottenute (si parla di tre settimane di programmazione), mostrando quindi un apparente disorganizzazione (cosa molto strana per Esselunga), oppure paradossalmente di contro si potrebbe dire che ostenta una certa arrogante sicurezza, dovuta al fatto che presume (quasi una certezza) che riuscirà comunque ad ottenere ciò che vorrà (magari agitando lo spauracchio dei trasferimenti?), e quindi a portare avanti senza nessun problema la sperimentazione.
Qualche proposta è stata anche fatta da parte della RSA (ci riferiscono) ad esempio una sorta di modularità degli orari del part time, anzichè la pausa di venti minuti come previsto per l'ultimo turno che chiude alle 22 (come da contratto integrativo), è stato proposta una pausa retribuita di trenta minuti (per l'ultimo turno di chiusura) con la possibilità di utilizzare il badge aziendale per mangiare (al bar Atlantic magari), come anche la possibilità di chiudere almeno alle 21,30 le casse Self, insomma qualche proposta è stata messa sul tavolo.
Ma nulla a quanto pare era oggetto di valida contrattazione da parte aziendale, che pare di contro abbia lanciato una proposta di inserire l'orario scritto (entrata e uscita) per 5/10 part time, ovviamente con orario di chiusura, il che sa quasi di beffa.
Attendiamo però per completezza di informazioni un comunicato sindacale da parte della RSA interessata, unitamente all'organizzazione sindacale.
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Ma fondamentale dovrà essere l'apporto della Filcams territoriale, affinché non lasci morire questa (legittima) protesta, perchè a nostro avviso i lavoratori (di Lissone in questo caso) vanno sostenuti e seguiti, E NON LASCIATI SOLI.
La prima occasione di protesta è alle porte, sabato 28 maggio sciopero Nazionale, ma indubbiamente non sarà l'ultima.
"Non si ottiene niente se non ci si mette in gioco, arrabbiatevi, uscite da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, coltivate il coraggio di ribellarvi".
A risentirci, lo staff di cambialiberamente.