C'È CHE NON MI IMPORTA NIENTE DI TUTTA L'ALTRA GENTE
Siete
in uno di quei Negozi che stanno “testando l'App”
e
ogni tanto pare che ci sia un po' troppa gente?
Siete
un barista Atlantic che per un po' è finito in cassa
e
ora è a casa pagato col Fis?
Siete
moglie o marito di un operatore sanitario e non avete ancora capito
se
la mascherina è obbligatoria, perché sulla vetrata del Negozio
dall'8 marzo c'è un manifesto che dice di usarla “solo
se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza
a persone malate”?
Non
sappiamo se i prossimi giorni ci diranno che gli arcobaleni sono
durati solo due settimane, con le cantate sul balcone e le bandiere
d'Italia – che si tirano fuori solo per i mondiali o per il virus e
poi il 2 giugno prova a chiedere se si sa che festa è.
Sappiamo
che la parte dura non è abituarsi alla museruola chirurgica o
all'ingresso in fila, ma prepararsi alla riorganizzazione di un sistema sociale ed economico che ha sempre calcolato tutto con la produttività al metro
quadro.
Due
pensieri a caso:
–
Noi della Grande
Distribuzione ci allarghiamo in tutti i settori e mangiamo
giornali, libri di scuola, cartolerie.. Nei quartieri, spariti i
piccoli negozi. Oggi, dopo aver permesso che pochi colossi gestissero
tutto il commercio, ci stupiamo se si fa la fila nell'unico posto
autorizzato a vendere e sentiamo fiabe sulla necessità di “tornare
ai piccoli negozi di prossimità”.
Poniamo
il caso che abbiate la possibilità: voi ve la sentireste, ora più
che mai, la voglia di aprire una piccola salumeria in mezzo a dieci
supermercati?
–
Da quando si viene al
mondo, siamo bombardati di pubblicità che ha un unico scopo:
farci sentire come indispensabili anche le cose di cui si può fare a
meno. Ti dicono che se non hai le nuove Nike, sei uno sfigato. Che
devi comprare la nuova pentola per cuocere col vapore. Adesso ci
dicono che negozi di scarpe e di casalinghi non sono necessari. Se
tuo figlio non ha lo zainetto dei Trasformers, non è felice.
Oggi,
qualche governatore regionale decide che i “piccoli” devono
rimanere chiusi, e i grandi possono vendere certi articoli in
condizioni di monopolio pratico.
E
voi, non vi sentite un po' strani, sentendo gli annunci della
filodiffusione che raccomandano la spesa utile, e poi la pubblicità
del Galbanino fatta apposta per farti venire la voglia di comprare
qualcosa di cui non avevi bisogno?
Si
riscriveranno molte regole, ma ne rimarrà una fondamentale: il
Datore di Lavoro deve guadagnare il più possibile, il lavoratore
sempre meno (o sempre uguale in cambio di più lavoro).
Noi
“angeli” del servizio “essenziale” siamo stati “rapinati”
della malattia retribuita al 100% e delle
maggiorazioni
domenicali, i nuovi assunti oggi fanno due ore e mezzo in più a
parità di stipendio e la flessibilità è ormai a livelli mai visti.
Come andrà a finire? I tre sindacati che si sono autonominati nostri rappresentanti
in esclusiva, hanno le idee chiare sul futuro?
MA
SE TU MI GUARDI NEGLI OCCHI UN MOMENTO LO PUOI CAPIRE ANCHE DA TE!
Cgil,
Cisl Uil hanno riempito le bacheche di piagnistei per dire di tenere
chiuso nelle festività: “NO alla pasquetta”, “NO al 25
aprile”.. resta da capire perché firmano accordi che PREMIANO il
lavoro festivo.
Nell'Accordo
Esselunga, la scaletta di maggiorazioni si applica ANCHE al lavoro
festivo: soldi che potevano essere usati per aumentare quelle sul
lavoro domenicale (da loro reso obbligatorio).
Dato
che il lavoro festivo è facoltativo, perché non dire: “Vai pure a
lavorare, ma è pagato come una giornata normale, senza incentivi”.
Poi
si lamentano se qualcuno, per racimolare 15 euro, si costringe al
“volontariato festivo”.
–
Sono dietro l'angolo le
aperture serali ad orari inoltrati.. vi sentite in buone mani, con i
Tre porcellini seduti ai tavoli per decidere come sarà il nostro
futuro? A vostro avviso, hanno lavorato bene, con l'Accordo
Domenicale?
A
breve, un'analisi sulla chiusura alle 22, su chi la dovrebbe fare e
non la fa mai, su chi potrebbe non farla e la fa sempre, su chi
potrebbe farne di meno ma si fa anche quelle degli altri.
Se
avete contributi o articoli, o volete raccontarci (anche in forma
anonima) episodi riguardanti la gestione dell'emergenza in questi
giorni, siete tutte/i benvenute/i.
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