Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

28 marzo 2014


Licenziamenti per inidoneità mansione,
stabilita dal medico competente. 
Nelle ultime comunicazioni abbiamo posto l’attenzione sul fatto che il datore di lavoro non ha obbligo di garantire il posto di lavoro a chi è inidoneo alla mansione affidatagli.
Questo non significa che lo stesso datore di lavoro, prima di procedere alla eventuale risoluzione del rapporto di lavoro, non debba esperire ogni tentativo atto ad applicare utilmente il lavoratore nelle attività dell’impresa, secondo quanto disposto dall’art 42 del Dlgvo 81/08.
Art. 42.dlgvo 81/08
(Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica)
Il datore di lavoro, anche in considerazione di quanto disposto dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, in relazione ai giudizi di cui all’articolo 41, comma 6, attua le misure indicate dal medico competente e qualora le stesse prevedano un’inidoneità alla mansione specifica adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza.

Quindi tutte le volte che i lavoratori ci segnalano problemi legati ad inidoneità importanti è proprio sull’ “ove possibile” che va indirizzata la nostra attenzione.

La sentenza della cassazione 3/2014 era riferita ad un caso ove il datore di lavoro aveva dimostrato l’inesistenza di una qualsiasi mansione lavorativa all’ interno della propria azienda.
Per questo non ci stancheremo di invitare i lavoratori e i RLS a valutare sempre attentamente i propri passi.
Quanto sopra non significa che in caso di provvedimenti di licenziamento strumentali da parte dei datori di lavoro non ci siano strumenti efficaci.

Quando, ormai 3 anni fa, la ns. azienda procedette al licenziamento per inidoneità di 6 lavoratori nell’arco di un mese in Lombardia , affrontammo la questione partendo dal fatto che l’azienda non aveva tentato di ricollocare i “lavoratori licenziati” in altra mansione. Tutti i casi finirono in tribunale e si conclusero o con il reintegro dei lavoratori oppure con una conciliazione.
Nello scorso agosto una vicenda analoga riguardò una lavoratrice di Iper.
In quel caso riuscimmo a risolvere positivamente la questione prima di arrivare alla vertenza.
Così è avvenuto in tutti quei casi in cui i lavoratori con problemi si sono rivolti alla Filcams prima affrontare da soli il rapporto con azienda e i medici competenti aziendali.

LICENZIATO PER INIDONEITA’, REINTEGRATO DOPO UN ANNO. NUOVAMENTE LICENZIATO DOPO 30 MESI DI NUOVO REINTEGRATO. Pochi giorni fà il tribunale di Verona ha reintegrato un lavoratore che a causa di una grave allergia dovuta all’uso di dpi (dispositivi protezione individuale) da utilizzare in uno dei reparti del super era stato licenziato nel agosto 2010.
Reintegrato a seguito di sentenza nel giugno 2011 l’azienda procede quindi a destinarlo nell’ottobre del 2011 alla propria sede Pioltello, piuttosto che cambiarlo di mansione di reparto nella filiale di Verona.
Il lavoratore per andare al lavoro avrebbe dovuto sobbarcarsi più di 320 km (160 andata 160 ritorno).



Segue quindi un nuovo licenziamento (novembre 2011) per mancato trasferimento,nuova vertenza e finalmente il 10 marzo il tribunale dei Verona dispone il reintegro del lavoratore e il pagamento di tutte retribuzioni dalla data del licenziamento (30.11.2011) all’ effettivo reintegro 30 giorni dalla sentenza.

Nel documento finale del congresso della filcams di Milano si ribadisce la necessità di proseguire nell’intervento su salute e sicurezza.



“La crisi e l’esasperata concorrenza per ridurre il costo del lavoro da parte delle imprese italiane sta evidenziando sempre più una propensione delle aziende ad utilizzare il Testo Unico sulla sicurezza per allontanare dai luoghi di lavoro i dipendenti che hanno patologie che ne riducono le capacità lavorative magari indotte dalla stessa attività lavorativa.
La Filcams Milano è intenzionata a continuare la propria attività rispetto ai temi legati alla salute e sicurezza promuovendo:

  *   l’elezione degli RLS dove non presenti;
  *   la loro formazione e il coordinamento affinché possano svolgere al meglio il proprio ruolo”

Lo stesso è stato ribadito nel congresso della filcams della regione lombardia per cui ci apprestiamo a predisporre il programma di lavoro per il 2014.

Cordiali saluti
Giorgio Ortolani

1 commento:

Scrivi qui il tuo pensiero...

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.