Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

1 dicembre 2016

Report da Firenze


IL MIO AMICO ARNO
Un giorno (e una notte) con i colleghi di Firenze,
per parlare di lavoro domenicale.

Venerdì 18 novembre, grazie all'organizzazione dei compagni CUB di Firenze, lavoratori (non solo Esselunga) e rappresentanti del mondo sindacale si sono ritrovati in un salone della Casa del Popolo: iniziando a parlare di lavoro domenicale, si è finiti con un panoramica generale di tutta la situazione del settore Grande Distribuzione. Molto proficua la raccolta di proposte ed osservazioni per gestire ed affrontare l'ondata di peggioramenti (economici e di condizioni contrattuali) che gli ultimi anni – complici Cgil, Cisl e Uil – ci hanno fatto calare sulla testa.

Nessuno di noi è così ingenuo o sprovveduto da non ricordarsi di avere di fronte aziende agguerrite, sindacati addomesticati e legge che non ci aiuta; il fatto che, nella maggioranza dei Negozi, le aperture portano (purtroppo/per fortuna) risultati importanti, non ci fa neanche pensare che sia possibile nell'immediato ritornare alla situazione pre-Monti, con orari e giornate limitate.

Essere realisti però non autorizza ad essere rassegnati: l'Accordo Domenicale siglato in Esselunga e tuttora nel suo anno “sperimentale” (si dice sempre così, no?), oltre ad avere fatto risparmiare milioni di euro all'Azienda è stato scritto con maglie così larghe che (ne eravamo sicuri) sin dal primo giorno della sua applicazione ha fatto nascere situazioni discutibili; ascoltare cosa accade nei Negozi è utile per sapere se le varie fantasie che si vedono tra un punto vendita e l'altro siano frutto esclusivamente di un approccio un po' cialtrone di qualche responsabile che non l'ha letto bene o l'interpretazione autentica di un testo che, in diversi punti, è talmente ipocrita che invita a piegarlo secondo necessità.

Niente di nuovo, rispetto a quanto già visto in Lombardia e Piemonte: FilcamsCgil, FisascatCisl e UiltucsUil hanno tutto l'interesse a far vedere che l'Accordo “sperimentale” funziona, per la gioia di Esselunga che, casualmente, è passata prima da Negozi a firma certa per poter dire – trionfalmente – che a settembre ben 27 Negozi su 30 avevano firmato un Verbale di Negozio (aumentando il numero di domeniche obbligatorie!). Un po' come un playboy che nelle sue uscite dà precedenza a ragazze più disinvolte della media, per poter dire a fine dell'estate che nessuna gli dice di no.

Oltre a veder confermate TUTTE le previsioni negative che avevamo formulato prima del referendum-farsa di fine febbraio, ne stiamo collezionando altre: comande effettuate senza criterio, variazioni/riprogrammazioni con preavviso minimo e senza apparente motivo, mercato delle part time sempre più fiorente.

Proprio il punto “part time domenicale” è uno dei più imbarazzanti: sono state USATE per motivare la necessità di un Accordo, e oggi si trovano a gestire situazioni molto volatili. Nei Negozi dove già c'era esubero di lavoratori domenicali, il “cambio giorno” era pratica comune; ci sono stati casi in cui le domeniche libere sono evaporate, perché “al massimo ne potete saltare due, da oggi”, ed altri in cui si preferisce comandare un full time (dalla prestazione ridotta) per lasciarle a casa a prescindere...ottenendo così un grande vantaggio: una part time (8 ore di prestazione centrale) che diventa un jolly di flessibilità non retribuita, spostata con preavviso minimo su un giorno qualsiasi. La lavoratrice, pur di saltare una domenica, non guarderà al fatto che non ci sono maggiorazioni per Clausole Elastiche o Flessibili...anche perché Esselunga non le ha mai riconosciute e si è sempre tenuta la gestione degli orari “a foglietto” del sabato sera: figuriamoci se paga qualcosa ora, che tali Clausole sono escluse per iscritto con tre sindacati.

Le informazioni raccolte sono fondamentali per capire come ci dovremo muovere, davanti ad un imprenditore che fa “il suo mestiere” (pagare sempre meno, pretendere sempre di più) in un settore dove ormai tra cooperative e voucher avere quanto dovuto è già una notizia – e ricordiamo sempre che le schifezze che vediamo nella Grande Distribuzione ci fanno quasi sentire privilegiati, per come si comporta Esselunga.

Saremmo tranquilli, se le tre sigle che dicono di rappresentare i lavoratori non fossero ormai come un dottore che decide cosa è meglio per sé e non per il suo paziente.
Potrei salvare la gamba, ma tagliarla e mettere una protesi mi fa guadagnare di più.
Potrei difendere i nuovi assunti, ma venderli e sottoscrivere le 40 ore per loro, mi permette di chiedere al Padrone di darmi un po' dei soldi che gli ho fatto risparmiare sotto forma di Enti Bilaterali. Il Contratto Nazionale del Commercio dell'anno scorso, quello dei chimici e quello di pochi giorni fa nel Turismo (gestito dalle stesse categorie sindacali, bisognose di fondi freschi) vanno tutti in quella direzione: aumenti ridicoli e “rafforzamento della bilateralità”, un modo molto elegante per dire che – da tempo – i nostri voraci agenti sono talmente impegnati ad ottenere percentuali migliori, che sono disposti anche a venderci anche le mutande (nostre).

Tra i partecipanti della sera, alcuni piacevoli incontri: si sono rivisti colleghi che non rivedevamo dal 2008, cioè dal primo Contratto Nazionale separato (quello del famoso articolo 141 che rendeva obbligatorio il lavoro domenicale).
Filcams Cgil aveva organizzato uno sciopero nazionale e – ricordiamo come fosse ieri – i compagni fiorentini erano tra i più numerosi ed agguerriti. Sul palco salì una delegata che pronunciò un discorso infiammato [Leggi testo discorso 15 novembre 2008], [guarda il video] declamando il suo concetto di dignità e lanciando strali verso la sventurata idea di Esselunga di definire “Orgoglio di Esselunga” l'ex collega Giusy Ferreri. Otto anni dopo, la delegata di Firenze è una funzionaria Filcams Cgil che firma Accordi domenicali nei Negozi al posto dei delegati dai lavoratori di negozio (rsu). Se volete una copia del suo discorso del 2008, possiamo metterlo su YouTube con sottofondo la voce di Fiorella Mannoia che canta “Come si cambia”.

Insomma: una serata davvero oltre le più rosee previsioni. Non vi facciamo l'elenco dei partecipanti, in quanto tra di loro ci sono anche diversi colleghi che, per un motivo o per l'altro, è meglio che rimangano ancora un po' anonimi.

Ci siamo lasciati con un “arrivederci a presto” e alcuni piani per il prossimo futuro, che non tarderemo a condividere con voi. L'idea di fondo è semplice: siamo tutti lavoratori che non possono tollerare che vi siano in giro tre sigle sindacali disposte a trattarci come bestiame in cambio delle loro mazzette contrattuali legalizzate.

Oggi le domeniche, i nuovi assunti, la malattia... domani troveranno nuovi motivi per abbassare l'asticella ed offrire il nostro scalpo al Padrone in cambio del diritto a nuove trattenute per i loro voraci bilanci.

Appena conclusa la fase “sperimentale” dell'Accordo, in marzo, l'Azienda avrà volontà di rendere stanziali i risparmi delle deroghe e il restante porcile: il capitolo finirà definitivamente nel Contratto Integrativo Aziendale e i nostri affamati sindacati confederali avranno una nuova opportunità di dimostrare il loro servilismo – magari in funzione di sblocco per il Contratto Nazionale; Contratto Nazionale FERMO, per voce della stessa FederDistribuzione, unicamente per le richieste in tema di Enti Bilaterali. Voi riuscireste a stare in un angolo, a decidere del nostro futuro? Noi no..e siamo ben contenti di aver trovato tanti amici che la pensano come noi, anche nella “lontana” Toscana.

Un grazie alla rsu di Firenze e alla struttura CUB; un grazie speciale all'amico Marco Falsetti per essersi occupato di tutti i dettagli per far riuscire al meglio l'evento – che è solo l'inizio.


Coordinamento Nazionale FlaicaUniti CUB
Marcello Donadello

3 commenti:

  1. Grazie per l'analitico e condivisibilissimo post!

    "L'idea di fondo è semplice: siamo tutti lavoratori che non possono tollerare che vi siano in giro tre sigle sindacali disposte a trattarci come bestiame in cambio delle loro mazzette contrattuali legalizzate".

    Quanto su riportato è forse ciò che meglio sintetizza l'indignazione di migliaia di lavoratori!

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  2. Il post dipinge l'attuale quadro delle relazioni aziende - sindacati - lavoratori.
    Un quadro deprimente, tremendamente sconsolante, che proprio per questo ogni lavoratore ha il diritto-dovere di contribuire a cambiare.

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  3. Ma veramente dei dirigenti CGIL hanno firmato accordini in alcuni punti vendita al posto delle rsu locali eletti dai lavoratori ? E in quali negozi?

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