Tornando a noi..."solo" per il fatto di aver deciso di aderire alla FlaicauUniti-CUB abbiamo perso alcuni diritti democratici fondamentali: uno dei più importanti attualmente è l'impossibilità di indire assemblee dei lavoratori all'interno del luogo di lavoro, ma anche l’impossibilità di poter usufruire e pubblicare in bacheca sindacale aziendale novità e iniziative per noi lavoratori, con aggiornamenti sul nostro contratto di lavoro, salute e sicurezza per i lavoratori, insomma “l’altra campana” - quella di parte, ma della nostra parte: quella di chi lavora in prima linea.
Non molliamo e aspettiamo il responso dei giudici: la prima pronuncia si è conclusa con un nulla di fatto, ma gli avvocati hanno già inviato un "reclamo" per chiedere di accogliere le nostre istanze. Aspettiamo fiduciosi (udienza: 1 febbraio) che riabilitino la nostra libertà di scelta e il diritto di tutti i lavoratori di scegliere liberamente da chi farsi rappresentare.
Non dimentichiamoci un fatto importante: la nostra scelta di "cambiamento" è stata prima condivisa e sottoscritta durante l'assemblea dei lavoratori presenti e che la lista elettorale dei candidati è stata appoggiata da 53 firme liberamente raccolte... e da regolamento ne servivano 10-12: queste azioni dovranno pur contare qualcosa...?!
Non ci fermeremo in ogni caso, perché un'idea di democrazia nei luoghi di lavoro si può ostacolare con cavilli e trucchetti, ma se è sostenuta da persone che ci credono si ripresenta in forme diverse finché non si afferma.
Prima di essere "delegati" e "sindacalisti", siamo semplici lavoratori che hanno a cuore la partecipazione attiva e la libertà di opinione: per far tacere questo desiderio, non basteranno certo due righe scritte dall'azienda o delle regole inventate apposta per togliere la voce a chi dissente.
Resta chiaro, e su questo dovremo soffermarci tutti a riflettere, che la rappresentanza in negozio va sempre rinnovata, partecipata, vissuta: è importantissimo partecipare alle assemblee; anzi: è linfa vitale per la democrazia farlo, e a Varedo - permetteteci l'orgoglio - siamo partiti 3 anni fa con presenze medie di 4 o 5 partecipanti, con funzionario Cgil presente e relegati negli spogliatoi, per arrivare ai tempi odierni con medie di 25-30 persone sui due turni in sala ristoro, e non è poco.
Abbiamo raccolto, dicevamo, anche più di 50 firme per appoggiare la lista della FlaicaCub; ma non basta: l'azienda ha bisogno di prendere per cosi dire "una scossa". SERVONO LE TESSERE - l'equazione per l'azienda è semplice: tessere = rappresentanza; serve a poco alzare la voce se dietro di noi non ci siete voi.
E' una battaglia di democrazia alla quale tutti siamo chiamati; è ora di scendere in campo: proviamo insieme a cambiare ciò che non ci piace.