Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

8 giugno 2019

La verità sugli enti bilaterali

14 commenti:

  1. Un invito ad "unire i puntini": Esselunga dichiara la terziarizzazione del rifornimento nei negozi e la Cgil "esprime preoccupazione" e "monitorerà attentamente". Non manifesta, non fa pressioni, tantomeno scioperi o volantinaggi (come il nostro a Porta Garibaldi, ad esempio).
    Il risultato è che la sperimentazione continua e si allarga ad altri Negozi, con nuove cooperative e i primi trasferimenti per esubero (si chiamano "riequilibri di organico").
    Notizie dalla Cgil? Ancora niente...

    E poi si capisce perché: settimana scorsa i nostri innamorati, sindacati confederali e Azienda, hanno fatto un bel matrimonio e partorito altre nuove "poltroncine". Per fermare le terziarizzazioni? Nooooo: per pagarci i prossimi premi in buoni spesa e libri di scuola. Monitoreranno dodici pupazzi, incaricati di controllare che, mentre il nostro potere di acquisto scivola nello scarico del cesso, tutti abbiano la possibilità di scaricare la mensa e fare risparmiare tante tasse all'azienda; verso uno Stato che ha sempre meno entrate, e darà sempre meno servizi.

    Se leggete l'articolo qua sopra, troverete comico che ci sia qualcuno che si lamenta di non potere pubblicizzare il ruolo degli Enti Bilaterali: certi bonus funzionano solo perché per ogni persona che li incassa ce ne sono cento che non lo chiedono.
    Forse è per questo che le bacheche sono piene di minchiate (o vuote!) e non ci sono elenchi dei servizi?
    Stiamo mantenendo un sistema di cui si giustifica l'esistenza dicendo che "dà servizi ai lavoratori" ma che in realtà gira solo soldi al sindacato confederale, e che se facesse davvero quello che dichiara (dare servizi a tutti) crollerebbe in due minuti.

    A breve, un articolo di approfondimento sul trattamento dati, su chi ci guadagna, su chi non sa che alcuni ci guadagnano mentre altri non sanno.

    Per te che leggi (si: proprio te): prendi posizione.
    Sono gli ultimi giorni per immaginare una (resistenza) alternativa.

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  2. Impediamo che i soldi degli enti bilaterali, che appartengono ai lavoratori, vadano nelle tasche dei dirigenti sindacali di cgil cisl e uil, dei fondi pensione e sanitari complementari controllati da banche, fondazioni, assicurazioni, e naturalmente dalla triade che mette suoi uomini(i controllori) nei cda di queste sanguisughe, e degli ignari lavoratori(delegati sindacali)della trriade che non sanno o che non si prendono mai la briga di andare a vedere a chi stanno facendo il palo!!! io vorrei per una volta essere smentito con i fatti; peccato che rispondano sempre piccati e che non diano mai risposte ai lavoratori che devono sapere dove vanno i nostri soldi!!!! Sanità e previdenza pubbliche e non in mano ai cravattari legalizzati

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  3. Se possibile vorrei capire in quali negozi è stata avviata la cosiddetta "terziarizzazione" e con quali modalità (e logicità) Esselunga abbia intenzione di portarla avanti.Personalmente di quali siano le intenzioni della cgil mi importa zero e se possibile anche meno,quello che mi interessa è capire se siamo già ad un domani (prossimo) con il quale dover fare i conti,lavorativamente parlando e con noi stessi.Ovviamente se di questo si può parlare o è meglio guardare da un altra parte.Paperoga

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    1. Mi piacerebbe dire che della Cgil non ce ne frega niente.. ma se tu nel dicembre scorso hai preso meno soldi per le domeniche, chi devi ringraziare?

      Cgil Cisl Uil sono i “nostri” rappresentanti (auto)autorizzati: se loro, esempio, domani si incontrano a Bologna e firmano per un Accordo Sperimentale in cui tutti gli addetti lavorano di notte senza maggiorazione (ovvio), l'Azienda parte.
      Se facessero volantinaggi, manifestazioni o altro, forse Esselunga sarebbe più discreta e si limiterebbe ad alcuni casi, per paura di scioperi o altre agitazioni.
      Questi hanno dichiarato di terziarizzare e i tre porcellini hanno dichiarato solo di essere “preoccupati”.
      Si sono incontrati a Bologna il 7 di giugno e ad Esselunga hanno chiesto quali sono le prospettive: il Padrone ha detto “Tranquilli!”, che le conseguenze non saranno “traumatiche”.
      I tre porcellini allora hanno tirato un sospiro di sollievo e tranquillizzano noi: in autunno faranno un incontro dove Esse farà il punto della situazione. IN AUTUNNO.
      Facciamo una previsione: “Va una meraviglia: la merce viene rifornita da gente che ci costa la metà dei dipendenti diretti. Si continua, alla grande”.
      Poi hanno firmato un protocollo welfare: verranno nominati 12 pupazzi (6 dell'azienda, 6 dei sindacati) che studieranno bene come farci pagare il premio ad aprile 2020. E' quella, l'urgenza: vedere se oltre alla prepagata possiamo avere qualcosa di più incentivante per fare risparmiare tasse all'Azienda (dei Foodies avanzati, le pentole prenotate e non ritirate, una gita a Gardaland con la metà dei punti fragola e le giostre gratis, soprattutto calcinculo; il pane del giorno prima a metà prezzo.. TUTTO, purché non siano SOLDI CONTANTI).

      Ripetiamo: nessuno pensi di “scappare”. Conad si è bevuta Auchan, e siamo solo all'analisi di ciò che potrebbe significare: in questo settore, chi ha una cattiva idea abbassa l'asticella e obbliga gli altri ad imitare, per contenere i costi. Noi stiamo perdendo diverse “unicità”, e in alcuni elementi la concorrenza si assomiglia tutta. Qualcuno pensa di potersi rifugiare in altri posti, con queste condizioni di mercato e il livello di consumi attuali?

      Riassumendo: la Cgil è quella che, sui tavoli, rappresenta ufficialmente la nostra volontà (!!!). Se loro dicono che la malattia pagata al 100% è brutta, perché non combatte “gli abusi”, noi domani non siamo pagati. Se loro decidono che, per “diminuire i carichi dei nuovi assunti” (!!!) le domeniche diventano obbligatorie e pagate meno, tu apri la busta e trovi meno soldi.

      Qualcuno potrà dire: ma l'Azienda lo farebbe lo stesso.
      Infatti: un sindacato dovrebbe almeno PROVARE ad opporsi, ALIMENTARE la resistenza.
      Invece fa le assemblee per dire che “piuttost ca nient”, per addormentare i pochi che vorrebbero mettersi di traverso e far capire loro che il male minore è la cosa migliore.
      Mai una volta che si provi a reagire ad una rapina: magari ti portano via lo stesso i soldi, ma sai la sensazione di pestare un piede al tuo aggressore e vederlo che corre via zoppicando? Ci pensa due volte, a chiederti il lavoro notturno.

      Esselunga oggi ha la certezza che, qualsiasi cosa annunciasse, la Cgil non andrebbe oltre la “preoccupazione” e che l'aiuterebbe a fare da tappo a qualsiasi scintilla di “rivolta”.

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    2. <<<
      Non siamo né ossessionati né fissati con i porcellini confederali: faremmo volentieri a meno di commentare le loro cazzate. Ma è come dire che non ti interessa di cosa fa tuo padre, se va in moto a 90 anni sono cazzi suoi... fino a che un giorno te lo riportano i carabinieri e dicono che ha sfasciato la vetrata del municipio provando ad impennare.
      Questi si sono autoproclamati “papà” di noi figli incapaci di intendere, e vanno con lo skateboard tra le bancarelle del mercato. I casi sono due: o troviamo il modo di dire che NOI e LORO non siamo parenti, o mettiamo in conto che, ogni giorno, qualcuno ci porti da pagare la lista dei danni.

      P.s.: a breve, lista dei Negozi, "monitoraggio", robot che si mettono in malattia o chiedono l'alternanza (ah, la tecnologia!)

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  4. Ma perché non diciamo le cose come stanno, e cioè che il potere contrattuale pressoché nullo del sindacato è dovuto al fatto che non c’è una base di tesserati a supportarli? E che la colpa è che alla gente non glie ne frega un cazzo di niente?

    Cosa ci si deve aspettare dal povero rappresentante locale/regionale/nazionale che in realtà non rappresenta neanche se stesso, di fronte a un’azienda che paga lo stipendio a 25 mila persone? Attualmente queste 25 mila persone stanno sedute accanto ai rappresentanti di esselunga, o decidono di cambiare parte del tavolo, e lo notificano all’azienda con un tesseramento, uno sciopero ecc.. oppure conta poco che al tavolo ci sieda il signor cristian, o il signor marcello...

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  5. Eh no: il problema non è il nome. E' la credibilità.
    Io mi sono rotto di sentire ex colleghi Filcams che dicono “La gente non ci segue” e poi vedo la loro firma sugli accordi. “Io ho fatto l'assemblea, non si è presentato nessuno”, e allora vai di silenzio-assenso? SE NESSUNO TI SEGUE, SE NESSUNO SCENDE IN ASSEMBLEA, TU RIMETTI IL MANDATO E NON FIRMI, A NOME DI NESSUNO.
    Invece ho ricevuto chiamate di cogl704i che mi dicono “Il problema sono i lavoratori, che non si interessano” e poi ho ricevuto testi sull'estensione dell'obbligo al lavoro domenicale con la loro sigla di “rappresentanti”.
    Lo abbiamo trattato mille volte, questo argomento: come per la politica, certamente l'interesse è il motore principale. Ma è anche vero che la frase più comune che si sente è “Tanto fanno quello che vogliono ugualmente”, “Sono tutti uguali”... E' la gente che non segue il sindacato, o il sindacato che non dà motivi di seguire?
    Io ho provato a fare assemblee in posti tipo Viale Umbria, dove agli inizi eravamo in così tanti che dovevamo uscire sulla terrazzina (per chi non conosce il luogo: la sala ristoro è piccola), e poi invece altre in cui mi sono trovato io e due panche vuote. Il merito delle presenze iniziali non era la mia bellezza o il mio dopobarba, ma il fatto che io potessi dire ad alta voce “Non abbiamo firmato la svendita della malattia o dei domenicali” e potessi promettere resistenza.
    Quando io e i miei colleghi ci siamo ritrovati in un attivo (già raccontato) in cui la gentile dirigenza Filcams Cgil ci informava che si erano accodati a Cisl e Uil e avevano firmato senza consultare nessuno, potete immaginare l'entusiasmo nelle assemblee successive.. e in quelle dopo ancora.
    Qualcuno si è persino avventurato a dire che il problema fossi io: forse perché ho iniziato a non portare più tessere e ad alimentare critica interna? Cosa potevo rispondere a "Siete tutti uguali!"?

    Già fatto il parallelo con la terziarizzazione: l'Azienda annuncia, il Sindacato “esprime preoccupazione” e poi firma per il welfare 2020, per farci avere 20 euro di spesa in più (e farne risparmiare il doppio in tasse all'Azienda) in cambio di 6 posti per sindacalisti che vigilano sulla nostra prepagata, mentre ci fottono il lavoro di rifornimento in negozio con le cooperative. Pensi che non si allargheranno alla frutta e verdura, al latte a lunga e, gradualmente, anche all'area “HACCP”?

    Compitino per casa: se avete un delegato Cgil in negozio, fategli una domanda. Visto che avevano pubblicizzato con tromboni squillanti la vittoria in primo grado sulla causa per il diritto al festivo OLTRE al riposo compensativo, chiedetegli com'è andato l'Appello.
    Provate ad immaginarlo: avete visto comunicati trionfali? Avete capito?
    Oggi l'Azienda, grazie all'Accordo domenicale, non solo ha il diritto di comandare le domeniche a cazzo (diciamo le cose come stanno, dài) ma anche di far saltare il FESTIVO compensandolo col riposo PURE PER I LAVORATORI CON LA DOMENICA OBBLIGATORIA. Quelli che sono stati usati per giustificare l'Accordo, un Accordo che i firmatari NON HANNO MAI SPIEGATO PER INTERO.

    Questo è ciò che dicevamo, prima della causa:
    https://cambialiberamente.blogspot.com/2018/08/question-time-parte-seconda.html#more
    Con il tavolo di trattativa ancora aperto, vanno in Tribunale a definire un elemento che è parte dell'Accordo di cui stanno discutendo: non era forse il caso di chiarirlo sul tavolo, e minacciare di NON firmare? Ma la minaccia non c'è mai stata, e i risultati sono questi: ora è nero su bianco che l'Azienda può fare quello che vuole.

    Di chi è la colpa, se nessuno segue QUESTI sindacati?

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  6. Mi spiace ma non sono d’accordo. Chi ha votato l’accordo domenicale? Va bene, ci sono state pressioni da parte di azienda e sindacati ma la gente il cervello non ce l’ha? E quel 40% siamo sicuri sia una base da cui ripartire? No, perché la gente non ha votato perché consapevole della non convenienza dell’accordo per nessuno, ma solo pensando “non voglio lavorare la domenica”.

    Questa è la materia prima e io sono certo che l’azienda ai tavoli lo fa spesso pesare... “voi non contate un cazzo, nessuno vi segue. O fate come diciamo e vi diamo quel margine di sopravvivenza che ancora vi rimane, oppure vi opponete e facciamo sparire definitivamente la parola sindacato dal vocabolario dei dipendenti. “

    Un esempio? Un mio collega sedicente “consapevole” all’indomani del mancato pagamento delle famose domeniche compensate nei festivi, decide di andare a chiedere informazioni all’ingresso. Torna in reparto e dice: COLPA DEI SINDACATI, HANNO DECISO LORO!
    E io chiedo: scusa che cosa avrebbero deciso ?
    Lui: HANNO DECISO LORO CHE NON CI PAGANO PIU LA DOMENICA STRAORDINARIA.. L’HA DETTO LA CAPOCASSIERA.

    Ah va beh se l’ha detto la capocassiera allora stiamo a posto...

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  7. Un altro aneddoto? Forse l’avevo già raccontato. Parlando con un amico metalmeccanico mi dice che da lui c’è stato uno sciopero. Gli chiedo in quanti hanno aderito. Lui mi guarda perplesso e mi risponde “tutti”, non capendo bene il senso della mia domanda.

    Non c’è bisogno di spiegare qual è la morale di questo racconto, in un blog dell’esselunga vero?

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    1. ok, capito.
      vA BENE.
      mi avete convinto.
      Hanno vinto loro, vinceranno sempre loro.
      I pochi che ci seguono, pur se in costante aumento, sicuramente lo fanno perchè non hanno nemmeno capito cosa facciamo.
      I 50 su 75 di Voghera non sono stati una "conquista" dei nostri colleghi militanti, ma passavano di lì per caso.
      Niente serve a nulla, il mondo è spacciato.
      Hanno vinto.
      Noi illusi stiamo perdendo tempo prezioso, che potremmo spendere su Youtube a guardare filmati di gattini che rincorrono pallini luminosi.

      Scusami, ma lo sappiamo che la vita è dura, il terreno è arido e seminare è difficile.
      Prova a chiedere a Landini l'adesione di aziende metalmeccaniche micronizzate: pensi che 22.000 dipendenti Esselunga divisi in 170 Negozi ed enormi centri di distribuzione piendi di cooperative siano più raggiungibili di un capannone in cui 100 operai lavorano tutti insieme, tutti nello stesso posto. Le notizie vanno contestualizzate. In certe fabbriche gli scioperi hanno cominciato a farli solo quando hanno visto la cassa integrazione, altrimenti era la pace sociale. Hanno un contratto nazionale in cui l'aumento (firmato CGIL) è di 1 euro e 70 centesimi lordi mensili.
      Chiedi al tuo amico cosa ha votato sul referendum CCNL della triplice.

      Scusami: apprezzo sempre i tuoi interventi quando portano un punto di vista "altro", ma in questo caso mi dici solo che la colpa è della 'ggente. E questa frase non è per niente originale: la dicono TUTTI, ma proprio TUTTI.

      Se volete che ci arrendiamo, perché non vale la pena, fatecelo sapere.

      Io penso che in quel 40% del referendum c'è una buona metà che ha capito TUTTO e che è più convinta di prima (ci parliamo tutti i giorni, nei negozi); qualcuno che ha votato SI, invece, ci ha già detto che se potesse tornare indietro non si farebbe prendere in giro e si lamenta di non aver ricevuto nemmeno un nostro volantino, prima (ovvio: la colpa è sempre nostra).

      Intanto, oggi, quelli che avevano già la domenica contrattuale avranno la certezza di "riposare" il Ferragosto, grazie all'Accordo e alla causa di tre deficienti che facevano propaganda per il SI mentre andavano in Tribunale per dire NO alla programmazione in calendario.

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    2. Ho detto "deficienti", ma volevo dire "sciocchini": scusate, dimentico sempre che il rispetto è importante.

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  8. Guarda non si chi sia TUTTI, ma io la colpa la sento dare al sindacato, ai politici, alla europa, all’euro, ai migranti... è colpa nostra non l’ho ancora sentito dire. Io non do la colpa delle condizioni del lavoro alla gente, ma la do a una persona che ha nome e cognome. Il signor NON TESSERATO.

    Che come si evince dal cognome, è parente del signor NON VOTANTE. Quel signore che se accendesse il cervello si renderebbe conto di avere la maggioranza relativa in parlamento...

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  9. "Odio gli indifferenti".. Sei gramsciano anche tu? :D
    (lettura ultraconsigliata a chiunque, sempre)

    Se qualcuno è inconsapevole di essere "ignorante" (non sa nemmeno di ignorare) come fa a darsi la colpa?
    E chi si interessa, agisce e si schiera, come può dire "è colpa mia", visto che non è vero?

    In un racconto comico di Achille Campanile, c'era un personaggio: il Cretino che un giorno capì di essere cretino, e in quell'istante, capendo di essere cretino, smise di esserlo.
    Smettere di esserlo proprio quando capisci di esserlo.. pazzesco, no?

    Se un ignorante dicesse "Sì, è colpa mia che non mi informo", smetterebbe di essere ignorante.

    Sul concetto di "colpa", trovo affascinante la versione di un grande provocate dei nostri tempi: Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori:
    https://www.youtube.com/watch?v=t0CK_spHYrE
    È colpa mia se siamo diventati indifferenti
    Più poveri, più tristi e meno intelligenti
    È colpa mia
    È colpa mia che non mi curo delle tue speranze
    Forse perché delle idee non so più che farne
    È colpa mia
    Non ci avevo mai pensato
    È colpa mia
    Non presto mai troppa attenzione
    È colpa mia
    Perché non prendo posizione
    È colpa mia
    Mi crolla il mondo addosso
    Se ci penso non me ne frega niente
    È colpa mia
    Ho aperto gli occhi all'improvviso e ho visto te
    E nessuna spiegazione
    Soltanto quando è troppo tardi ti ricordi ch'è tutto vero
    È colpa mia. È colpa mia
    Ho aperto gli occhi all'improvviso e ho visto te
    E nessuna spiegazione
    Figlio mio, ci pensi?
    Un giorno tutto questo sarà tuo
    Neppure se ti vedo piangere riesco ad essere felice
    Neppure se ti parlo veramente quando ti dico
    Che per me non conti niente neppure tu
    È una vita spesa male, ma tanto ormai è finita e lo sai
    Perché è finita
    Era un autunno mentre l'inverno si avvicina
    È colpa mia, è colpa mia
    È colpa mia se siamo diventati indifferenti
    Più poveri, più tristi e meno intelligenti
    Perché non mi curo delle tue speranze
    È colpa mia se siamo diventati indifferenti
    Per piccoli egoismi e altrettante bugie e nessuna spiegazione
    È colpa mia che non mi curo delle tue speranze
    Per piccoli egoismi e altrettante bugie e nessuna spiegazione
    Figlio mio, ci pensi?
    Un giorno tutto questo sarà tuo
    Figlio mio, ci pensi?
    Un giorno tutto questo sarà tuo

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  10. “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

    L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

    Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

    Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

    11 febbraio 1917, Antonio Gramsci

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