Come sindacato di base, rappresentativo dei lavoratori in Esselunga, inviamo, e qui pubblichiamo, direttamente ad Esselunga S.P.A. una comunicazione con richiesta di urgente riscontro, sottolineando le criticità e dando alcuni suggerimenti, espressi e scaturiti in questi giorni all'interno dei negozi tra i lavoratori durante la normale operatività, i quali portano in sè anche le preoccupazioni riguardanti la propria incolumità e quella dei propri cari, pur consapevoli di svolgere un servizio essenziale per la comunità!
Spett. Esselunga S.p.A.
Direzione Risorse Umane
Via Giambologna, 1
20096 Limito MI - via PEC
Milano,
18 marzo 2020
Oggetto:
COVID-19
/ procedure, attrezzature,struttura
Gentile
Azienda, la scrivente organizzazione sindacale è a chiederVi
l’immediata apertura di un confronto in merito alla protezione di
lavoratrici e lavoratori sui rischi di contagio da Covid-19. Ci
vengono segnalate da molti Negozi criticità e carenze operative di
gravità importante; diverse di queste, per nostra primaria
testimonianza. Nostra intenzione è quella di aprire un canale di
comunicazione che permetta la proposta e l'attuazione delle migliori
soluzioni possibili sulla base dell'esperienza diretta, nel più
ampio spirito collaborativo. In particolare proponiamo di prendere le
seguenti misure, per affrontare al meglio la situazione
emergenziale:
•
Montaggio
di barriere di plexiglass di
un’altezza tale da proteggere gli operatori e le operatrici di
cassa dal contatto con la clientela. Questa misura, essendo
strutturale,
avrebbe un valore aggiunto in quanto ad una recrudescenza di fenomeni
simili, i terminali sarebbero già predisposti all'isolamento minimo
necessario prima ancora che si avesse coscienza del loro apparire;
•
Fornitura
di mascherine FFP2 e FFP3,
per le condizioni prescritte in normativa; vi è stato un periodo
iniziale in cui si disincentivava l'uso in quanto, per la percezione
collettiva, “si sembrava malati” e poi l'attuale in cui, per
l'evoluzione del problema, si ha l'atteggiamento contrario e si preme
per farla indossare. Entrambi i periodi hanno in comune un elemento:
il numero
insufficiente in dotazione per
coprire tutto l'organico, l'impossibilità di sostituire i pezzi
usurati/esausti. Pur con la comprensione per la difficoltà generale
nel reperirne, non possiamo astenerci dal segnalare la fornitura
carente;
•
In
aggiunta al contingentamento per numero chiuso di clienti nella
struttura, un monitoraggio
del tempo concesso per gli acquisti necessari e la raccomandazione a
non superarlo.
Minor periodo di permanenza significa minor rischio di contatto e di
sovrapposizione con altri clienti o col personale; una maggior
regolarità nei tempi permette di gestire meglio anche i flussi di
entrata ed evitare assembramenti, applicando per esempio il
“dripping” (per
spiegarci: la differenza tra fare entrare un cliente al minuto
piuttosto che 10 clienti ogni dieci minuti – la somma degli
ingressi non cambia, la distribuzione nei corridoi ne guadagna);
•
Riduzione
dell’orario di apertura Negozi, con chiusura alle ore 20:00:
una buona gestione degli accessi rende sostenibile un utilizzo
ridotto della struttura e, nello spirito dei decreti in materia,
minor apertura delle strutture ad accesso pubblico (pur
se
classificate essenziali) significa diminuire occasioni di diffusione
e contatti; va ricordato che lavoratrici
e lavoratori subiscono in egual misura la minor offerta di servizi
pubblici per lo spostamento,
nonché le restrizioni
per chiunque faccia abitualmente affidamento a familiari per il
rientro a casa,
oggi formalmente proibito;
•
Chiusura
domenicale totale dei
Negozi, per permettere tra l'altro la sanificazione totale regolare
della struttura, come raccomandato dall’ultimo DPCM; ciò
consentirebbe anche una gestione
più regolare dei turni di lavoro e dei riposi compensativi:
ora più che mai, ai dipendenti viene chiesta flessibilità e
disponibilità in forme estreme, per rincorrere
orari di apertura non indispensabili;
•
Agevolazione
e favore per il personale
part time per lo svolgimento in unica soluzione della prestazione
giornaliera,
con turni di massimo 7h30' in conformità con il Cia; l'eliminazione
di turni centrali permette ai diretti interessati di poter evitare
ripetuti viaggi da e per la propria abitazione, o di sostare
per tempo evitabile in Negozio (sia
in sala ristoro o altro);
•
Ultima
ma non meno importante, sollecitiamo una presa in carico delle
richieste già formulate con la nostra del 25 febbraio u.s. (clicca e leggi),
riguardanti la cessazione
dell'applicazione del meccanismo del “contatore malattia” e
la sospensione
del conteggio ai fini del calcolo del periodo di comporto.
Come già spiegato, entrambi i fattori sono una forte penalizzazione
per chiunque si troverà costretto ad applicare cautele per
condizioni sospette: la scorrettezza implicita del sistema non deve
nemmeno essere illustrata.
Su
questi punti ci dichiariamo ampiamente disponibili al confronto,
ovviamente da svolgere in forma telematica con modalità sulla cui
valutazione non abbiamo preclusioni.
Data
la serietà dell'argomento, in assenza di riscontro a 48 ore dal
ricevimento della presente comunicazione, ci riserviamo di mettere in
atto tutte le iniziative legittime utili.
Concludiamo
con la ripresa di un'altra segnalazione contenuta nella nostra del 9
marzo u.s.: il riconoscimento economico da Voi disposto come
elargizione liberale/welfare, come già ricordatoVi crea inopportune
disparità tra dipendenti che, indipendentemente dalla forma
contrattuale, stanno contribuendo in egual misura al funzionamento
dell'organizzazione del lavoro e alla fornitura del servizio
essenziale al cittadino che ci è stato giustamente
riconosciuto/attribuito: una revisione del metodo sarebbe ben
augurabile.
Distinti
saluti.
p
il Coordinamento Nazionale FlaicaUniti-CUB
Federazione
Lavoratori Agro-Industria Commercio e Affini Uniti Confederazione
Unitaria di Base V.le
Lombardia, 20 20131 Milano Tel. 02/70631804 - 70634875 Fax
02/70602409 e-mail: flaica@cub.it CambiaLiberamente Staff