Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

19 marzo 2015

L'importanza della tessera sindacale e della partecipazione

 "Tessere la partecipazione"

Un saluto a tutti gli utenti del blog, oggi ci piacerebbe parlare dell'importanza di essere tesserati al sindacato (possibilmente alla Filcams cgil, ma noi siamo di parte,e non a caso) e l'importanza della partecipazione.

La nostra Azienda ha un suo "sindacato" ovvero una associazione che la rappresenta?

Certo che si, Esselunga è rappresentata sul tavolo del contratto Nazionale da Federdustribuzione.

Foto:formulariofisica.altervista.org
E perchè noi non dovremmo poter essere rappresentati? 
E' importante soprattutto voler essere rappresentati. 

I contratti nazionali o integrativi aziendali si continueranno (si spera) a firmare comunque, che si sia iscritti o meno al sindacato, ma quanto contenuto dentro quei contratti o su quegli accordi potrebbe cambiare sostanzialmente, se il peso delle tessere e della partecipazione si facesse sentire, si potrebbe dare sicuramente più voce e  forza a tutte quelle persone che ci rappresentano.

La rappresentatività tramite la tessera sindacale è importante a nostro avviso a tutti i livelli, dalle vicende legate ai contratti nazionali e anche soprattutto a livello di singolo negozio. Molto spesso le RSU o RSA o gli stessi RLS portano avanti delle istanze a livello di negozio e collettive: orari modulari, salute/sicurezza, accordi specifici o per il singolo lavoratore: trasferimenti, lettere di contestazione, anticipo Tfr, ecc... senza che buona parte dei colleghi che rappresentano sia iscritta al sindacato, o che addirittura non partecipa alle scelte che li riguardano. CONSEGUENZA? Un enorme dispendio di energie, di tempo e impegno da parte delle RSU, per poi, passateci il termine, essere come dei "generali senza truppe", e quindi portare a casa sempre meno di quello che si vorrebbe. 
Indubbiamente la preparazione e il costante lavoro delle RSU è importante, ma altrettanto importante e l'appoggio e la collaborazione da parte dei colleghi attraverso la partecipazione anche alle assemblee e il tesseramento sindacale.

E chiaro che le RSU vanno avanti comunque nella maggior parte dei casi, anzi come spesso capita a noi, con molto entusiasmo e voglia di fare e soprattutto di portare qualcosa di nuovo con il nostro gruppo e il nostro blog, qualcosa che poi, ci piacerebbe, si trasformasse in azioni concrete da parte di tutti i soggetti interessati (sopratutto i lavoratori di Esselunga), per migliorare ciò che è migliorabile in azienda e per fare una giusta e corretta contrapposizione a quelle che sono le scelte e le richieste aziendali nei confronti dei propri dipendenti.

Non può esistere  una vera democrazia se non ci sono delle contrapposizioni....

11 marzo 2015

Esito incontro sul lavoro domenicale del 5 marzo

 C'era una volta la Domenica di riposo...

Sintesi su incontro tra Sindacati e Azienda.
Cominciamo col dire, per semplificare il ragionamento,(quello che viene fatto sul verbale originale d'incontro) che al di là dei numeri e di quanti e quali negozi restano aperti, chiusi o fanno solo mattino, il problema principale è, che per la copertura di tutti i turni di lavoro, la volontarietà della prestazione domenicale a fronte di una strategia aziendale di aumentare la presenza dei propri punti vendita aperti la domenica, comincia ad entrare in crisi, per questo motivo l' Azienda intende procedere, affinchè le domeniche diventino"comandate" come previsto da contratto ( ricordiamolo sempre, che la Filcams non ha firmato) e anche per "merito" del decreto "salva Italia" governo Monti che stanno rendendo possibile tutto ciò.

L'azienda è intenzionata a perseguire  un intesa quandro nazionale che mantega carattere volontario, ma che offra una garanzia di presidio, in caso di necessità pari a : 24 domeniche su 44 per i reparti DRO-GEM e 31 su 44 per i reparti non a libero servizio e quindi nel primo caso DRO-GEM dovrebbero fare il 50% o poco più delle domeniche + volendo quelle natalizie, mentre ad esempio per esempio per GAS-MAC si sale al 70% e siamo quasi a 3 al mese, percui parlare di volontarietà con queste cifre risulterebbe abbastanza fantasioso, oltreche  sorgerci spontanea una domanda, ma sul ccnl a conti fatti non si parlava eventualmente di circa 24 domeniche su 52 ?

Per la verità questa richiesta aziendale è parsa subito alle Organizz. Sindacali estremamente alta, cosa che è stata comunque immediatamente evidenziata, ma contemporaneamente le stesse hanno avanzato proposte nell'ottica di continuare il negoziato.

Alla richiesta di voler "monetizzare" maggiormente la prestazione domenicale anche a fronte di una eccessiva richiesta di manodopera, secondo i nostri calcoli, Esselunga ha espresso forti perplessità sulla possibilità di aumentare ulteriormente il costo del lavoro (quindi pagarci di più, il CiA costa complessivamente 90 ml di euro l'anno), ed ha proposto di rivedere l'attuale sistema di pagamento delle maggiorazioni superando il 130% per le domeniche di Natale, creando cioè una nuova scaletta a costi complessivi invariati.

Ad una prima valutazione quest'ultima potrebbe sembrare una proposta degna di valutazione, in quanto la maggiorazione delle deroghe natalizie destinata ora  solo a pochi, verrebbe "spalmata" sul restante calendario domenicale e di conseguenza fruibile per molti più lavoratori disposti al lavoro domenicale, nonchè essere  utilizzato  come incentivo alla prestazione senza così mettere in crisi il meccanismo della volontarietà (tenendo presente che le stime sui presidi fatte dall'azienda dovrebbero essere ribassate)

Per vedere il verbale integrale Clicca Qui 

In conclusione vogliamo...

3 marzo 2015

RACCOGLIAMO LE FIRME...


Raccolta firme promossa dalla CGIL per una proposta di legge sulla regolamentazione delle gare d’appalto.

La proposta del sindacato si pone l’obiettivo di garantire la continuità dei trattamenti dei lavoratori/lavoratrici impiegati/e nelle filiere degli appalti pubblici e privati, di contrastare la concorrenza sleale tra imprese e di tutelare l’occupazione nei cambi d’appalto. 

Di seguito un video tratto dal blog della Filcams di Varese che bene rende l'idea di quello che accade nel complicato mondo degli appalti, con poche regole, peggiorate indubbiamente dal Jobs act, e le conseguenze per i lavoratori e le lavoratrici.


“Le lavoratrici e i lavoratori degli appalti – spiega la Cgil – sono tutte quelle persone che spesso operano nel silenzio e nell’ombra: sono gli operatori dei servizi mensa degli ospedali e delle scuole, sono gli addetti alle pulizie nella maggior parte degli uffici, degli enti pubblici e delle scuole, sono coloro che operano nei settori della sterilizzazione delle sale operatorie dei presidi ospedalieri e degli strumenti chirurgici, della fornitura dei camici dei medici e degli infermieri e della biancheria dei letti di degenza." Ognuno di noi, prima o poi, interagisce con queste persone e nemmeno se ne rende conto…”. “Ogni giorno – prosegue il sindacato – svolgono il loro lavoro con coscienza, ma su di loro si aggira continuamente l’alone negativo della scadenza dell’appalto: ‘cosa succederà domani alla scadenza?’, si chiedono, ‘avrò ancora il mio posto di lavoro?’, ‘e se lo avrò ancora, sarà per le stesse ore o sarà ridotto?’. Sì, ridotto dalla spending review e dai continui tagli agli enti… Troppe domande che spesso non trovano risposte”. “Sono quei lavoratori e quelle lavoratrici esposti per una vita al precariato – aggiunge la Cgil – senza carriere contributive dignitose, con basse retribuzioni, senza una valorizzazione professionale”.

“Le nuove regole contenute nel Jobs Act – sottolinea l’organizzazione sindacale – aggravano