Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è interamente dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga.

26 aprile 2018

La COOP sei tu...

Recita un noto slogan pubblicitario. 

In questo blog il "motto" diventa : Il sindacato siamo Noi

SI, il sindacato siamo noi, noi tutti, lavoratrici e lavoratori insieme, SI quelli che faticano, sudano, si stancano, subiscono e hanno sempre più difficolta ad arrivare a fine mese, infatti continuando a delegare altri a fare i nostri interessi e che magari sono anni che non "faticano" più,  continuiamo a perdere diritti e a farci ridurre il potere d'acquisto dei nostri salari scambiando retribuzione reale con welfare aziendale sotto forma di contributi scolastici, per asili nido, buono mensa, ecc. anziche aumenti veri di stipendio, grazie alla firma ormai sempre pronta ad avallare le proposte delle Aziende che poi arrivano a risparmiare anche fino al 40% soldi che poi mancheranno nel gettito fiscale delle tasse.

Noi ci siamo organizzati e abbiamo scelto di farli assieme a Flaica-Uniti/Cub da semplici lavoratori insieme a rsu e responsabili sindacali parteciapiamo a questi presidi davanti ai negozi, sensibilizzando la clientela alle nostre problematiche, ma cercando anche di informare sopratutto i nostri colleghi di Esselunga, cercando di far comprendere quanto è necessaria e vitale la partecipazione a questi eventi di gruppi di lavoratori sempre più numerosa, per avere poi maggior influenza nelle scelte aziendali da quelle complicate alle più semplici, come la determinazione degli orari di lavoro, i riposi, le ferie, i permessi, insomma una migliore pianificazione dei tempi Vita/Lavoro.

Vi proponiamo questo link:
https://sites.google.com/view/cambialiberamente/home-presidi attraverso il quale visionare una selezione dei nostri presidi fuori dai negozi.

CambiaLiberamente Staff

25 aprile 2018

25 Aprile.. festa della Liberazione

Oggi, 25 aprile festa della Liberazione, lo scriviamo in rosso così come scritto sul calendario, anche se possiamo dire che è una festa che sta perdendo di significato, soprattutto per i lavoratori della grande distribuzione, e per la stragrande maggioranza dei lavoratori di Esselunga, considerato che anche quest'anno (come sempre accaduto, dal 2011) i punti vendita saranno aperti.

Non vi vogliamo annoiare con la solita retorica, ma vogliamo dare, come al solito il nostro punto di vista, che può essere condivisibile o meno.

Ma prima vogliamo essere sicuri che tutti i lettori sappiano bene il significato della ricorrenza del 25 aprile, e quindi cliccate QUI.


Risultati immagini per la festa non si vende cgil immagini volantini 25 aprile
tratto da ilsecoloxix.it

filcamscgil.it

Risultati immagini per la festa non si vende cgil
er.cgil.it

Queste sono solo alcune locandine della Filcams Cgil per la campagna "la festa non si vende", a queste seguono comunicati (di questi giorni) che invitano i lavoratori ad astenersi dal lavoro festivo, in questo caso del 25 aprile, fino anche alla proclamazione dello sciopero delle tre organizzazioni sindacali (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil Toscana).


IL 25 aprile è indubbiamente la ricorrenza più "cara" (insieme al primo maggio) alla Cgil, ma è proprio vero che in qualche modo la festa non si sia venduta?

Nell'accordo sul lavoro domenicale che sta per essere ratificato (il prossimo 10 maggio)  proprio da coloro che "NON vogliono che la festa si venda", e più in particolare nella scaletta del maggiorazioni, ai fini del raggiungimento delle stesse, rientrano proprio (anche) le festività (accadeva anche nell'integrativo Esselunga che però era precedente alle liberalizzazioni), quindi in un certo senso si è deciso di equiparare la domenica alla festività, usando lo stesso incentivo progressivo delle maggiorazioni.

E' a tutti gli effetti un incentivo ulteriore a lavorare nelle festività (come nel caso del 25 aprile), quindi la festività è stata ulteriormente monetizzata, e poi convincere i lavoratori ad astenersi dal lavoro festivo, per godere della possibilità di astenersi dal lavoro e dedicarsi ad altro diventa più complicato.

Indubbiamente il problema della perdita dei valori è anche una questione della politica (e non solo), che in questi anni ci ha messo del suo (vedi liberalizzazioni selvagge degli orari commerciali) .

A noi (che non siamo oggi sul posto di lavoro) non resta che augurarvi buona festa della Liberazione 

Risultati immagini per immagini sulla festa della liberazione
topimmagini.com
lo staff di cambialiberamente.





Francesco ci scrive....

Una breve riflessione sulla giornata del 25 aprile

"Per metà il mio sangue appartiene ad una terra che ha visto molti figli cadere in nome e per la libertà, il Frignano. Oggi come allora la libertà non è scontata solo che una volta c'erano le bombe, il rumore dei carri armati che entravano nelle città e nei paesi, il passo cadenzato delle truppe nemiche e c'era paura e c'era coraggio. Ora non c'è coraggio forse perché si è persa anche la paura ma la libertà è ancora da difendere, ancora da conquistare, i nostri genitori e i nostri nonni lo hanno fatto per noi, noi lo dobbiamo fare per i nostri figli e per i nostri nipoti.

16 aprile 2018

Tempo di Salario Variabile

Tempo di welfare aziendale!

Una soluzione? NO un problema.
I contratti firmati nel corso dell'ultimo, anno hanno tutti riferimenti sempre più presenti al welfare aziendale. Governo, industriali e sindacati di stato si impegnano a raccontare a tutte e tutti di aver trovato la nuova frontiera che permetterebbe a padroni e lavoratori di aumentare il proprio reddito senza scontentare nessuno. Su questa narrazione il Governo Renzi con la Legge di Stabilità 2016 ha potenziato le agevolazioni fiscali per le aziende che sviluppano il welfare privato in azienda.

Ma è davvero così? Proviamo ad analizzare cosa sia in realtà questa strana bestia che sta' entrando nelle nostre vite e, soprattutto, nei nostri salari.

1. Cos'è e come si è evoluto il welfare aziendale? Il welfare aziendale è un pacchetto di servizi offerto dalle aziende ai propri dipendenti. Fino a qui, tutto bene. Peccato che tale offerta sia sostitutiva degli aumenti stipendiali o, come avviene sempre più spesso, dei premi aziendali. Copertura sanitaria, spese per l'istruzione dei figli, ma non solo. Nel caso di imprese particolarmente “evolute”, servizi di baby-sitting, nidi aziendali, in un futuro non troppo lontano gestione delle incombenze della vita privata, come la spesa o l'invio delle raccomandate in posta.
Insomma un vero e proprio investimento aziendale nella fidelizzazione del dipendente. Ma è solo questo?

2. Quali sono i settori in cui si è maggiormente sviluppato? In ambito sanitario il welfare aziendale non è più un aggiunta ma è già diventato un obbligo. Gli enti bilaterali, istituiti da accordi contrattuali tra padroni e sindacati di stato gestiscono direttamente tramite contrattazione collettiva quest'aspetto e, nel caso del Fondo Est/Unisalute, impongono a tutte e tutti i dipendenti del settore commercio una vera e propria tassa in busta paga per finanziarlo. Insomma, un vero e proprio business costruito sulla malattia e pagato da tutte e tutti le lavoratrici ed i lavoratori del settore!

3. Lavoratrici e lavoratori ci guadagnano? Non è così: il welfare aziendale si sta sviluppando grazie alla defiscalizzazione. La conseguenza di quest'ultima per un lavoratore che aderisca (volontariamente o meno) a un fondo è un risparmio di circa il 10%; per l'azienda, invece, il risparmio si aggira attorno al 40%.
Si potrebbe dire che il 10% è meglio che un calcio in bocca. Peccato, però, che per il lavoratore si tratti di una partita di giro.
Spieghiamoci meglio: se lo Stato defiscalizza, riceve minori entrate fiscali e, quindi, destina meno fondi a istruzione, sanità, pensioni e welfare universale. In conseguenza diminuisce le prestazioni a favore dei cittadini, innalza i ticket sanitari, diminuisce la spesa per la scuola, aumenta a dismisura le tasse universitarie e porta l'età pensionistica oltre i 70 anni.
In pratica ci spingono a destinare i nostri soldi verso il business del welfare privato in modo da smantellare lo stato sociale pubblico universale. In conseguenza ci fanno pagare due volte lo stesso servizio: una volta con le tasse sul reddito, un'altra con la contribuzione ai privati.

4. Chi è che ci guadagna? In primo luogo le aziende che vendono welfare, veri e propri parassiti che vivono dei fondi regalati dallo stato alle imprese; in secondo luogo i fondi pensione, le casse assicurative, le scuole private e tutti coloro che stanno ingrassando sullo sfacelo dello stato sociale.
In altra forma ci guadagnano le imprese che fidelizzano il dipendente mantenendolo sotto ricatto della perdita, con il posto di lavoro, anche di tutte le prestazioni sanitarie, scolastiche e assistenziali legate al welfare aziendale. Recenti studi mostrano come in queste aziende il tasso di malattia sia decisamente minore, quello di produttività maggiore e la combattività dei dipendenti a livello vicino allo zero. In pratica la paura di perdere insieme al posto di lavoro l'assistenza sanitaria o il voucher per le spese scolastiche dei figli fa letteralmente quaranta.
Si va a lavorare anche con la febbre pur di non entrare nella lista dei licenziabili.

5. Quali sono i rischi per il nostro reddito e la nostra vita?

5 aprile 2018

Occhio all'Intimo!

LAVORATORE ESSELUNGA, STAI ATTENTO ALLE MUTANDE !!!


CGIL, CISL e UIL hanno un metodo per risolvere la LORO crisi economica: firmando Contratti Nazionali e Aziendali in cui svendono i nostri diritti in cambio di versamenti diretti e trattenute effettuate sullo stipendio mensile di noi tutti.

Ogni firma, da anni, ha lo stesso contenuto: aumenti ridicoli, aumento dei carichi di lavoro, peggioramento delle condizioni di gestione orario e “rafforzamento della bilateralità”.

E' già successo nel Turismo, nell'Igiene Ambientale, nei Metalmeccanici..e ORA TOCCA (ancora!) a noi.


Esselunga non si è astenuta dal chiedere ed avere indietro importanti diritti storici; fondamentale la collaborazione di Cgil, Cisl e Uil che firmano per tutti senza informare sui VERI contenuti delle compravendite e, soprattutto, sui soldi che anziché finire in mano ai lavoratori entrano nelle loro casse senza fondo.
Tra le “conquiste” a danno dei lavoratori:

  • perdita indennità di malattia al 100%, con sistema che fa cassa sugli onesti e non tocca i furbi;
  • perdita dei permessi dei nuovi assunti, condannati ad essere di serie B per anni;
  • perdita della volontarietà del lavoro domenicale, in cambio di maggiorazioni ridicole che non coprono i disagi logistici e familiari del lavoro festivo;
  • deroghe ai tempi di riposo, flessibilità estrema

LE AZIENDE HANNO IL LORO PROGETTO DI SVUOTAMENTO TUTELE E DIRITTI DEL LAVORO DIPENDENTE;
CGIL, CISL E UIL TENGONO IL SACCO APERTO PER SPARTIRSI IL “BOTTINO”

Ogni arretramento nei diritti e nella retribuzione di chi lavora è un danno per tutti. Perdere potere d'acquisto poco alla volta può portare a piccole rinunce: un paio di scarpe, una serata in pizzeria con la famiglia..e queste rinunce porteranno alla perdita di altri posti di lavoro.
Se la perdita è costante e continua, le rinunce diventano grandi anche sui beni essenziali e le difficoltà ad arrivare a fine mese sono la norma.

Siamo colleghi, lavoratori, stanchi di mantenere sindacalisti parassiti che ai tavoli pensano solo ai propri privilegi, ai permessi sindacali e a nuovi modi per prelevare soldi dalle nostre tasche per il loro mantenimento.

Siamo in mano a delegati sindacali che hanno contribuito a far passare (per poco) un referendum imbroglio sul lavoro domenicale grazie alla “notizia” di scalette di maggiorazioni “incentivanti”; oggi, gli stessi delegati ci dicono che otterranno “maggiorazioni veramente all'altezza” di quelle precedenti.
Sono bugiardi, o avevano sbagliato i conti? Non possiamo più permetterci né i bugiardi, né gli stupidi!

Dicono che vogliono evitare la “deriva” dell'art. 141 CCNL, ma dimenticano di dirci che anche quello è stato firmato da loro in cambio di soldi per i loro bilanci.
(vedi il volantino al quale facciamo riferimento)

Rilfettiamo bene su quanto c'è scritto, in Filcams ad esempio hanno un "gruppo comunicazione" che si diletta a produrre questi proclami, ma nella realtà quando ci parli di persona, o durante le assemblee sono impegnati sistematicamente a farti "digerire" questo accordo sulle domeniche, è proprio vero che le persone o le associazioni, in questo caso, si giudicano non da quello che dicono ma da quello che fanno.

Aiutaci a fermarli: unisciti a noi in un'Organizzazione di base, guidata da lavoratori e non da Segretari strapagati, che NON si finanzia con trattenute nascoste ma vive solo di iscrizioni volontarie; siamo in crescita costante, in tutta Italia, e non abbiamo paura di essere giudicati per la nostra serietà di intenti e competenza. Contro i sindacalisti parassiti manchi solo tu!

Federazione Lavoratori Agro-Industria Commercio e Affini Uniti -Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 Tel. 02/70631804 - 70634875 20131 Milano - e-mail: flaica@cub.it INFO: cambialiberamente.blogspot.it